FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Molotov nella villa confiscata alla mafia All’interno sei ragazzi minorenni, salvi

La notte scorsa a Trezzano insieme a loro c’erano anche i referenti dell’associazione Villa Amantea. Dopo il botto le fiamme, nessun ferito, ma molta paura. Resta il mistero sui motivi dell’aggressione

di Francesca Grillo

Un botto violento ha spaventato i ragazzi e i referenti dell’associazione Villa Amantea che abitano in via Pitagora al 4 a Trezzano sul Naviglio. Alle 2.30 di domenica, i sei giovani, tutti tra i 16 e i 17 anni, hanno sentito il botto, poi hanno visto le fiamme. Si sono precipitati a spegnere il fuoco, domato in pochi minuti. Per fortuna, nessuno è rimasto coinvolto. Solo tanto spavento e preoccupazione per chi possa aver commesso un atto così grave.

Qualcuno ha costruito una molotov prendendo una bottiglia di vetro, riempiendola di benzina e infilandoci dentro uno straccio. Poi ha acceso la stoffa e l’ha lanciata verso la casa. Dopo, il responsabile ha mollato lì la bicicletta e lo zainetto, con dentro la bottiglia di plastica tagliata a metà a modo imbuto e alcuni stracci, uguali a quello utilizzato per confezionare la miccia. Più avanti, ha lasciato per strada una felpa, forse infastidito dal pesante odore di benzina che emanava.

In pochi istanti, sono intervenuti i carabinieri di Trezzano sul Naviglio che hanno iniziato a raccogliere tutti gli elementi.

L’appartamento è stato ufficialmente restituito al Comune nel 2015, sottratto al boss Antonio Ausilio, broker della droga e socio in affari di Giuseppe Trovato. Da allora, Villa Amantea ospita i ragazzi profughi proponendo percorsi educativi, formativi e di inclusione. Chi può aver commesso un gesto così grave, rischiando di provocare un vasto incendio nell’abitazione? La molotov è infatti finita in una rampa di fianco alla casa, a poca distanza dalle finestre. Le indagini dovranno fare luce su ogni ipotesi. A partire da qualche banale screzio con i vicini di casa, proprietari del ristorante che tuttavia non hanno mai palesato atteggiamenti aggressivi contro i ragazzi. Passando per i coetanei che magari non hanno gradito la presenza dei giovani ospiti di Villa Amantea alle giostre cittadine, allestite fino a pochi giorni vicino a via Pitagora. E ancora, qualcuno che ha sollevato polemiche sull’iniziativa di pulizia di ieri mattina in un altro immobile confiscato, preoccupato dai disturbi domenicali. Fino al fatto più grave: qualche settimana fa, i ragazzi sono stati avvicinati da due automobili con a bordo quattro uomini. Li hanno minacciati, urlandogli di andarsene, di tornarsene al proprio paese, perché "noi qua siamo la mafia di Buccinasco", hanno espresso spregiudicati. Anche su questo episodio sono puntati i fari dei carabinieri. "Un atto gravissimo – commenta il sindaco Fabio Bottero –. Colpire un bene confiscato alle mafie significa colpire tutta la comunità e il bene comune. Ci affidiamo alle indagini dei carabinieri per capire gli autori e le cause di questo vile attacco".