Monossido nell’appartamento. Quattro intossicate in ospedale

Quattro donne, due adulte e due adolescenti, sono rimaste intossicate a causa di un'esalazione di monossido di carbonio in un appartamento di San Donato. I vigili del fuoco hanno confermato la presenza della sostanza e le donne sono state ricoverate in codice giallo. Si sospetta un'ostruzione nello scarico della canna fumaria.

Monossido nell’appartamento. Quattro intossicate in ospedale

Monossido nell’appartamento. Quattro intossicate in ospedale

Quattro donne, due adulte e due adolescenti, sono rimaste intossicate nella serata di lunedì a causa di un’esalazione da monossido di carbonio in un appartamento di San Donato. È successo alle 21 al civico 1 di via Monticello, alla periferia della città. In quel momento nell’abitazione si trovavano una donna di 48 anni con le figlie di 17 e 14 anni. Era presente anche la nonna delle ragazze, di 67 anni. L’allarme è scattato quando tutti gli occupanti dell’appartamento hanno iniziato ad accusare sintomi respiratori. Sul posto si sono precipitati i sanitari di Areu che, con un piccolo rilevatore si sono resi conto di un’alta concentrazione di monossido di carbonio nei locali. A quel punto sono stati allertati i vigili del fuoco che, intervenuti col personale del distaccamento di Melegnano e col nucleo Nbcr, hanno confermato la presenza della sostanza. Dopo essere state sottoposte ai primi accertamenti, le quattro donne sono state accompagnate al Niguarda per un ricovero in codice giallo. Non sono in pericolo di vita.

Si sospetta che il problema sia scaturito da un’ostruzione nello scarico della canna fumaria dell’appartamento. I tecnici Ats hanno provveduto a mettere sotto sequestro la caldaia, alimentata a Gpl, per le verifiche del caso. Le esalazioni da monossido sono tra le situazioni più pericolose. Questo gas, inodore e incolore, è chiamato il "killer silenzioso" perché si diffonde negli ambienti senza che gli occupanti ne abbiano percezione e può dunque causare malesseri anche importanti fino, nei casi più gravi, alla morte. Per evidenziarne la presenza occorrono particolari rilevatori, quando si sospetta una fuoriuscita di questa sostanza è di prassi anche l’intervento del nucleo chimico-batteriologico dei vigili del fuoco. A.Z.