NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Rivolta alla Montello, i profughi minacciano di bloccare la strada

Esplode la protesta: «I bagni sono rotti da tempo e manca la carta per le fotocopie»

L'ingresso della Caserma Montello (Lapresse)

Milano, 9 marzo 2017 -  La protesta esplode poco dopo le 11 di ieri mattina. Alcuni dei profughi ospitati da mesi nella Montello, evidentemente esasperati dalle condizioni in cui vivono, decidono di dar vita a una manifestazione: uscire in via Caracciolo e bloccare la strada. «Ci sono i bagni rotti – urlano – e manca persino la carta per le fotocopie».

La situazione è tesa, sul posto arriva la polizia per placare gli animi. Gli agenti riescono a riportare la calma tra i richiedenti asilo, convinti a rimanere all’interno della caserma. Alla fine, i migranti ottengono di poter inviare alla Prefettura – il tramite è la direttrice del centro – una lettera in cui elencheranno le loro richieste. Non è la prima volta che i profughi accolti alla Montello si lamentano, ma non era mai successo prima (il piano di accoglienza temporanea è scattato il 30 ottobre 2016) che un gruppo si organizzasse per inscenare una protesta plateale in strada. Attualmente la struttura è gestita in regime di proroga dalla Fondazione Fratelli di San Francesco: il primo appalto aveva la durata di due mesi e mezzo (dal 1° novembre 2016 al 15 gennaio 2017), ora si attende il vincitore della gara indetta da Palazzo Diotti per il periodo che terminerà il prossimo 31 dicembre; poi la caserma, stando agli accordi tra Ministero della Difesa, Comune e Prefettura, verrà progressivamente trasformata in una nuova sede della Polizia di Stato con lavori a spese dell’Università Cattolica (a cui andrà la caserma Garibaldi di Sant’Ambrogio).

Al momento, in corsa per la Montello sono rimaste nove realtà del Terzo settore: Centro Spes, Nova Facility, Fondazione Fratelli di San Francesco, Fondazione Progetto Arca e Croce Rossa in ticket, Badia Grande, Sanitaria Service come mandataria insieme a Carapace e C.M. Service, Engel, Fondazione Casa della Carità e Siar (ammessa con riserva); escluse lo scorso 13 febbraio per carenze nella documentazione amministrativa Consorzio Umana Solidarietà, Gepsa e Associazione culturale Acuarinto, Tre Fontane e Senis Hospes e Versoprobo. L’assegnazione dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana, anche perché nel bando si fa riferimento al periodo compreso tra il 1° aprile e il 31 dicembre. Base d’asta fissata inizialmente a 32 euro giornalieri per ospite (i Fratelli di San Francesco ne incassano 31), con una spesa complessiva stimata in 2,43 milioni di euro per 8 mesi.

Attorno alla caserma di via Caracciolo si sono sollevate più volte polemiche da parte del centrodestra. E giusto un paio di giorni fa c’è stato un sopralluogo di Matteo Salvini: «Mentre escono i dati che vedono gli italiani far sempre meno figli, si offre colazione, pranzo, cena, computer, telefono e partite di pallone a persone che, stando ai dati delle Prefetture, non stanno scappando dalla guerra», il commento del leader leghista al termine della visita. Il 18 marzo, invece, si svolgerà nella struttura militare una festa di quartiere con incontri sportivi e dibattiti: ieri pomeriggio, gli organizzatori di Zona 8 Solidale hanno ottenuto il via libera definitivo da corso Monforte.