Andrea Gianni e Nicola Palma
Cronaca

Rocco Morabito e la latitanza d’oro in Brasile con la foto ritoccata del nipote Sculli

La vicenda del boss espatriato nel 1992 e arrestato nel 2021. I soldi per la vita in fuga portati a un fantomatico ‘Prof’

A sinistra Francesco Sculli, al centro il suo volto modificato per assomigliare allo zio Rocco (a destra)

Milano – ”Il naso deve modificare. Fallo più fino". Ore 14.13 del 19 agosto 2020: Rocco Morabito scruta la foto del nipote Francesco Sculli e nota qualcosa che non lo convince. I lineamenti del volto sono simili ai suoi, ma c’è quel particolare anatomico da modificare con il Photoshop e l’aiuto di un esperto.

Questione molto delicata: l’istantanea verrà attaccata sulla carta d’identità falsa che ‘U Tamunga’ userà per spostarsi indisturbato. Sono passati quattordici mesi dalla spettacolare evasione dal carcere Central di Montevideo, andata in scena il 24 giugno 2019: l’ex re della cocaina di Milano, fotografato dalla Mobile in piazza San Babila il 15 marzo 1994 in doppiopetto e con 2,9 miliardi di lire stipati in una valigetta, ha scavato un tunnel nel penintenziario uruguaiano e si è ritrovato nell’abitazione della pensionata Elida Ituarte, spacciandosi per un idraulico che deve riparare una tubatura rotta.

Morabito non perde tempo e organizza a tempo di record una latitanza che andrà avanti fino al 24 maggio 2021, quando verrà nuovamente ammanettato in un appartamento dell’hotel Eco Summer Tambau a Joao Pessoa, capitale dello Stato brasiliano del Paraiba. Cos’ha fatto il boss di Africo in quei due anni da fantasma? Quello che ha sempre fatto nella vita: trafficare decine di quintali di cocaina sulla rotta atlantica, facendo leva sui rapporti decennali con i fornitori sudamericani.

A svelarlo è l’inchiesta ‘Eureka’ della Dda di Reggio Calabria, che ieri ha smantellato tre organizzazioni criminali di stampo ’ndranghetista in contemporanea con un’altra operazione dell’Antimafia milanese che ha portato in cella 38 persone. A fuga avvenuta, alcuni parenti del cinquantaseienne (detenuto nel carcere di Sulmona dopo l’estradizione del luglio 2022) riescono subito a mettersi in contatto con lui e a fargli arrivare soldi freschi e un telefono criptato da 1.100 euro per comunicare liberamente. Saranno proprio le chat della piattaforma SkyEcc coi "nickname" Zio o Cartier – decriptate nel 2021 in un’indagine congiunta dei pm belgi, francesi e olandesi – contribuiranno a inchiodarlo a ritroso. Quelle che hanno inizio il 9 aprile 2020, stando agli accertamenti dei carabinieri del Ros, raccontano della necessità di ‘U Tamunga’ di avere al più presto un documento contraffatto.

Se ne occupa il nipote Francesco Sculli, che ci mette letteralmente la faccia. La sua, molto somigliante a quella dello zio se non per il naso un po’ più pronunciato. L’operazione è tutt’altro che semplice, non bastano due scatti. In primo luogo, servono i falsari: si può scegliere tra i "marsigliesi", i "napoletani" e i "pakistani di Milano". E le foto da ritoccare? Sculli se le fa preparare da un amico fotografo e le consegna in un bar di Corsico a Bartolo Bruzzaniti, uno dei broker della droga più quotati della Lombardia ("Non mi piace straparlare ... Ma siamo tra i numero uno oggi ...", diceva intercettato dalla Finanza); che a sua volta le fa arrivare a Giovanni Falzea, che compirà l’ultimo passo salendo su un aereo intercontinentale.

Nel gennaio 2021, l’emergenza è un’altra: Morabito è a corto di contanti. In quei giorni, il nipote Carmelo viene contattato da un narcotrafficante brasiliano: il ‘Prof’, ai domiciliari con la cavigliera elettronica, gli chiede di saldare un vecchio debito per tamponare l’emorragia di spese legali (200mila dollari). Morabito jr ci sta: gli manderà 30mila euro, a patto però che 10mila finiscano nelle tasche dello zio ("Ha bisogno per la sua situazione che tu sai..."). I soldi li mette il cugino Bruzzaniti, a cui verranno restituiti direttamente in Calabria. Il corriere è Rosario Falzea, che il 24 gennaio si reca a Saronno per ritirarli da un tale "Rolex". Dov’è la consegna finale? Alla stazione Garibaldi. Mittente e destinatario della busta si rincorrono per qualche minuto, tra corso Como e piazza Gae Aulenti.

Alla fine, l’incontro avviene davanti a una libreria dello scalo, con il metodo del "token": Falzea e l’emissario del "Prof" si mostrano a vicenda le foto delle banconote, per avere la certezza di essere di fronte alla persona giusta. "Ti manda i saluti mio cugino, fratello", "Saluti fratello", gli sms che certificano lo scambio. Quel denaro prende il volo e atterra sulle coste brasiliane: U Tamunga riceverà i 10mila euro a Florianopolis il 24 febbraio, dal "Prof". "Consegnati a zio i soldi", il messaggio di conferma per Carmelo.