di Massimiliano Mingoia
La Torre dei Moro di via Antonini, distrutta dalle fiamme domenica, è stata realizzata dalla Sasso Blu Spa e poi dalla Polo srl, società del gruppo Moro, che ha iniziato a costruire e vendere immobili a Milano nel 1936 e sopravvive dal 1994 come Moro Real Estate, con sede in via Lamarmora 4. Una continuità testimoniata dal sito Internet dell’immobiliare, in cui, tra i vari palazzi realizzati a Milano, spicca proprio quello bianco di via Antonini 32, "Destinazione d’uso: residenziale, uffici, commerciale. Venduto nel 2007". Non solo. Nel profilo Facebook della Moro Real Estate, in un post pubblicato nel novembre 2020 e intitolato “Periferie che diventano centri urbani a Milano’’, la società sottolineava che "con la torre Antonini abbiamo esplicitamente sposato la filosofia del grande architetto Renzo Piano sulla commistione tra pubblico e privato". E ancora: "Ci è molto caro il tema della rigenerazione urbana perché anche noi abbiamo costruito e venduto nuove costruzioni che hanno contribuito a riqualificare aree periferiche di Milano. È il caso della nostra Torre Antonini, edificio dal forte impatto sull’area sud est di Milano, costruito nel 2005 in via Antonini 32, in attuazione di un Piano di Recupero. Sessanta metri di altezza, 18 piani, 64 appartamenti e il piano terra destinato ad attività commerciale". Il progetto era dell’architetto Gaetano Lisciandra, morto nel 2016.
Il responsabile della Moro Real Estate, Alberto Moro, ieri ha preferito non rilasciare commenti sull’incendio nel grattacielo di via Antonini, un rogo che si sarebbe potuto trasformare in una strage tipo quella della Grenfell Tower di Londra del 14 luglio 2017 (72 morti) ma per fortuna ha provocato solo – si fa per dire – la fuga di quasi 50 residenti nella palazzina e il blocco della zona per consentire ai vigili del fuoco di svolgere il loro lavoro nel modo più corretto ed efficace. Del gruppo Moro faceva parte anche la Moro Costruzioni Spa, che risulta in liquidazione da qualche anno. Anch’essa, come la Moro Real Estate, aveva sede in via Lamarmora 4.
L’assessorato comunale all’Urbanistica guidato da Pierfrancesco Maran, intanto, ha accertato gli estremi dell’iter urbanistico che ha portato alla costruzione della Torre dei Moro: "L’intervento di via Antonini 32-34-36 è stato realizzato a seguito di un Piano di Recupero del 2006 ed è costituito da un insieme di edifici con funzioni miste tra cui la torre residenziale di 18 piani oltre a funzioni commerciali e terziarie. L’avvio dei lavori è conseguente alla presentazione, in data 25092006, da parte della Sasso Blu Spa, di Denuncia di Inizio Attività (Dia) e di successiva variante del 2010, presentata da Polo srl, conclusesi con la presentazione, in data 25032011, della documentazione relativa all’agibilità". Da Palazzo Marino, inoltre, fanno sapere che "tutta la documentazione amministrativa di archivio, che consta di un totale di dieci faldoni, è stata reperita ed è a disposizione per le eventuali verifiche degli organi di competenza".
Nel sito della Moro Real Estate, come accennato sopra, non c’è solo la Torre di via Antonini. Il gruppo ha iniziato a costruire palazzo di pregio nel capoluogo lombardo, e non solo, da metà degli anni Trenta. Il primo citato nel sito è quello di corso Matteotti 3 (1936). A seguire: box in via Cerva, palazzi in via Fiori Chiari 10, piazza Nigra 1, via Tertulliano 8, via Pollak 8, via de Castillia 10 (in zona Porta Nuova), via Marussig 3 e via Losanna 22. Insomma, il gruppo Moro ha un’esperienza lunga 85 anni nel settore. Non a caso molti addetti ai lavori si sono stupiti quando sono venuti a sapere che un incendio di quelle dimensioni si è sviluppato senza controllo, dall’alto al basso, in un grattacielo relativamente nuovo e realizzato da un gruppo tra i più stimati dagli operatori. Eppure è accaduto e i responsabili della Moro Real Estate, prima o poi, dovranno fornire la propria versione sull’iter per la costruzione della Torre di via Antonini e sui materiali utilizzati per realizzare le facciate a forma di vela, andate in fumo in pochi minuti.