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Morsa donata al museo della cavalleria militare: "Mio nonno la riportò dalla campagna di Russia"

Carpiano, Roberto Smacchia arricchisce la collezione privata della famiglia Moyersoen .

Morsa donata al museo della cavalleria militare: "Mio nonno la riportò dalla campagna di Russia"

Roberto Smacchia e Jean Marie Moyersoen con la morsa da maniscalco russa donata

Di provenienza sovietica, una vecchia morsa di quelle usate dai fabbri è andata ad arricchire la collezione privata della famiglia Moyersoen, una sorta di museo della cavalleria militare creato a Carpiano da Albert Moyersoen e oggi gestito dai suoi figli. A donarla è stato il lodigiano Roberto Smacchia: fu suo nonno a portare in Italia quel manufatto dalla Russia, nel 1943. Durante la seconda guerra mondiale, nel corso della ritirata delle truppe italiane dalla Russia, Giulio Pozzi, autiere classe 1914, caricò la morsa su un camion e riuscì a trasportarla fino al nostro Paese. L’attrezzo, del peso di 22 chili, proviene dalla città di Karinoskaia, odierna Ucraina. Dopo averlo conservato per decenni, ora i discendenti di Pozzi hanno deciso di farne dono al museo di Carpiano, "un contesto tra i più adatti per custodirlo", commenta Smacchia, che ha consegnato la morsa a Jean Marie Moyersoen, uno dei figli di Albert.

Custodita in un’ala di Cascina Longora, la collezione privata è un excursus di memorabilia legate alla cavalleria militare, del periodo 1939-1945. I reperti sono stati raccolti in oltre 40 anni di ricerche da Albert Moyersoen, grande esperto e appassionato di cavalli, scomparso nel 2021, all’età di 95 anni. In esposizione anche divise militari, foto, ritagli di giornale, e 13 riproduzioni di cavalli bardati con le finiture dell’epoca. A.Z.