REDAZIONE MILANO

Ragazza trovata impiccata: "Non credo a suicidio di mia sorella, vogliamo la verità"

Queste le parole Giorgia Benusiglio sulla morte della sorella, la stilista Carlotta, trovata senza vita in piazza Napoli

Carlotta Benusiglio (foto da Facebook Ansa)

Milano, 2 giugno 2016 - "Non credo assolutamente che mia sorella si sia suicidata": queste le parole amare di Giorgia Benusiglio (nota per la sua attività come testimonial anti-droga), sulla morte della sorella, la stilista Carlotta, trovata appesa a un albero a Milano, in piazza Napoli, martedì scorso. "Non lo avrebbe mai fatto e soprattutto, vista la riservatezza, mai a due passi da casa, usando un albero in una piazza - ha detto all'Ansa -. Per assurdo avrebbe potuto farlo usando il soppalco. Io e la mia famiglia vogliamo la verità. Del fidanzato non voglio parlare, noi eravamo contrari per precisi motivi alla relazione". 

"Mia sorella stava bene, era serena. L'ultima che l'ha sentita è stata mia madre, il lunedì alle 11 di sera. Si sarebbero dovute vedere insieme per mangiare a pranzo proprio martedì. E una madre sente se la figlia sta bene o no" ha spiegato Giorgia Benusiglio. "Aveva mille progetti, era un'artista, era appena tornata da Venezia dove era stata per una festa di nubilato dove aveva disegnato e realizzato l'abito da sposa per un'amica" ha sottolineato ancora Giorgia. "E poi - ha aggiunto - a giorni doveva venire a trovarla un'amica dall'Argentina che non vedeva da sei anni. Insomma non è il comportamento di chi vuole farla finita". Sul fidanzato della sorella non vuole e non può parlare: "Ci sono le indagini in corso, la casa di mia sorella è sotto sequestro. Lei aveva denunciato il fidanzato diverse volte per violenze. Ma di più non chiedetemi. Ringrazio il magistrato e gli investigatori della polizia per tutto quello che stanno facendo".

"L'abbiamo vista la sera prima che morisse. Ci sembra così strano che si sia suicidata. Era una ragazza solare e determinata, stava finalmente raggiungendo il suo sogno: diventare stilista". Così un ex collega al Capetown cafè sui Navigli di Carlotta. "Quando ha cominciato a preparare il suo studio e il suo atelier ci dava una mano nel fine settimana. Poi era diventata stilista, realizzando il suo sogno: aveva disegnato una sua linea presentandola a Milano e aveva passato del tempo negli Stati Uniti e a Parigi".