Milano, 23 agosto 2024 – Un presidio in corso di Porta Vittoria, davanti al palazzo di giustizia. Per non dimenticare. Per informare su quel che è successo a un ragazzo di 23 anni morto lo scorso 5 agosto. A organizzarlo, questa mattina a Milano, i famigliari di Omar Bassi. Al presidio c’erano una ventina di persone, dalla cugina della vittima, Michelle, a parenti e amici, che con un megafono hanno raccontato il dramma di cui è stato vittima il bollatese. Da quella tragica sera del 20 luglio, alla mattina del 5 agosto quando il giovane è morto. “Il 20 luglio, intorno alle 3 del mattino nella discoteca Dolce Beach di Origgio, si è verificato un drammatico episodio che ha visto coinvolto Omar, brutalmente percosso da numerosi buttafuori del locale. Purtroppo, il 5 agosto, è deceduto a causa di un'emorragia cerebrale.
Secondo diversi medici legali, le percosse ricevute quella notte potrebbero essere state la causa diretta del tragico epilogo. Per ricostruire con esattezza i fatti, stiamo conducendo un’indagine difensiva e abbiamo bisogno del supporto di chiunque fosse presente quella notte”. Un appello rivolto a eventuali testimoni presenti quella sera nel locale notturno della provincia di Varese che arriva anche dal legale della famiglia, Francesco Maraia: “Rivolgiamo un appello a chiunque abbia assistito alla scena o disponga di immagini, video, o informazioni utili, affinché si metta in contatto con noi. Anche il più piccolo dettaglio potrebbe essere determinante per far luce sulla verità”.
Quel che è successo quella sera
Sì perché ora servono delle prove evidenti. Quella notte nella discoteca Dolce Beach, attualmente chiusa a data da destinarsi, nel tavolo di fianco a quello di Omar e alcuni cugini e amici ad un certo punto inizia un litigio. Thomas, il fratello minore di Omar, decide d’intervenire per quietare gli animi ma viene aggredito verbalmente, e poi con uno schiaffo, da una persona dell'altro tavolo. Interviene un primo buttafuori che probabilmente pensando che Thomas sia coinvolto nella rissa, lo colpisce con un pugno facendogli perdere i sensi. A quel punto Omar tira un pugno al buttafuori e nel frattempo arrivano altre persone della sicurezza e si accaniscono contro Omar. Dopo qualche giorno Omar si reca all'ospedale di Garbagnate milanese, in cui la Tac non evidenzia emorragie. Viene dimesso con l'invito di tornare al primo eventuale sintomo di malessere. Omar però, nonostante i mal di testa, decide di non tornare
in ospedale e parte con la famiglia per la Calabria, dove avevano affittato una casa. La sera del 4 agosto il giovane sta male, ha un'emorragia celebrale e viene portato in pronto soccorso. Da qui con l'elisoccorso viene trasportato a Reggio Calabria, dove i medici constateranno la morte celebrale del giovane. Il giorno dopo il cuore smette di battere. Il prossimo presidio organizzato dai famigliari sarà domenica in piazza Cadorna, sempre a Milano.