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Morte di Ramy, l’accusa per i carabinieri rimane omicidio stradale: escluso il dolo eventuale

La Procura di Milano eliminato dai capi d’accusa, per ora, la componente di volontarietà nell’omicidio. Ma resta insoluto il punto fondamentale: c’è stato uno speronamento?

A sinistra, alcune fasi dell'inseguimento. A destra, Ramy Elgaml

A sinistra, alcune fasi dell'inseguimento. A destra, Ramy Elgaml

Milano – Il reato ipotizzato per la morte di Ramy Elgaml resta quello di omicidio stradale. Escluso quindi l’omicidio con dolo eventuale (più grave), come era stato congetturato a seguito della pubblicazione dei video sulle fasi finali dell’inseguimento in cui, lo scorso 24 novembre, è deceduto il giovane egiziano. Indagati sono l’amico di Ramy alla guida della moto su cui entrambi erano in sella, Fares Bouzidi, e il carabiniere che era al volante dell’auto che li tallonava. 

Al momento, le analisi tecniche sui mezzi coinvolti e sul video realizzate dalla polizia locale di Milano non chiariscono se ci sia stato uno speronamento, o quanto meno un contatto, da parte della gazzella dei carabinieri. Dopo due riunioni, la Procura ha quindi deciso di non modificare i capi di imputazione contestati nell’inchiesta: scartata per ora l’ipotesi dell’omicidio con dolo eventuale, gli inquirenti hanno mantenuto come capo d’accusa la prima contestazione: cioè omicidio stradale. Si attente, comunque, la consulenza cinematica sul video delle fasi finali dell’inseguimento.

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Differenza tra omicidio stradale e omicidio con dolo eventuale

Per il codice penale, la differenza principale tra omicidio con dolo eventuale e omicidio stradale risiede nell’elemento psicologico del reato e nel contesto normativo. L’omicidio stradale è reato specifico introdotto nel 2016 e si applica a chi, violando le regole del codice della strada (es. guida in stato di ebbrezza o eccesso di velocità), causa la morte di una persona. Ha una natura colposa, ma è aggravato dalla condotta pericolosa.

Diversamente, l’omicidio con dolo eventuale si verifica quando l’autore accetta consapevolmente il rischio che la sua condotta possa causare la morte di qualcuno. Comporta quindi una responsabilità più grave, non lontana dalla volontarietà e assimilabile all’intenzione indiretta.