STEFANIA TOTARO
Cronaca

Morto a 75 anni cadendo dalla scala. Autopsia sul corpo di Felice Cilio

Cusano Milanino, l’esame necroscopico dovrà determinare se l’infortunio sia stato causato da un malore. L’imprenditore stava lavorando all’interno di un capannone di sua proprietà a Cesano Maderno . .

Morto a 75 anni cadendo dalla scala. Autopsia sul corpo di Felice Cilio

Vigili del fuoco e polizia locale sul luogo dell’incidente,. un ex capannone industriale di Cesano Maderno in ristrutturazione per essere trasformato in loft

Sarà sottoposta ad autopsia la salma di Felice Cilio, il settantacinquenne di Cusano Milanino che lunedì mattina è morto in un cantiere a Cesano Maderno in Brianza. A disporre l’accertamento è stato il sostituto procuratore monzese Alessandro Pepè, il magistrato di turno al momento dell’ennesima tragedia sui luoghi di lavoro. L’uomo, per cause che l’inchiesta avviata dalla Procura come atto dovuto (e al momento senza indagati né ipotesi di reato) dovrà appurare, è precipitato da una scala a un’altezza di circa due metri e mezzo.

Un volo che non gli ha lasciato scampo: i soccorritori, giunti sul posto con un’automedica e un’ambulanza, non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Il corpo senza vita è rimasto sul terreno, con la figlia della vittima accorsa in cantiere accovacciata a piangerlo.

L’autopsia dovrà chiarire un primo punto importante: se Felice Cilio, da cinquant’anni imprenditore edile e negli ultimi anni anche a capo o in società di imprese immobiliari, ha avuto un malore che l’ha fatto precipitare nel vuoto oppure ha messo un piede in fallo o si è sbilanciato sulla scala dove, comunque, forse per l’altezza non eccessiva da terra, l’uomo non era assicurato a un’apposita imbragatura. Il secondo punto importante da valutare è se tecnicamente si sia trattato di un infortunio sul lavoro a tutti gli effetti.

Secondo una prima ricostruzione del fatto da parte degli inquirenti, i tecnici di Ats specializzati nelle normative di sicurezza intervenuti sul posto insieme a vigili del fuoco e polizia locale, l’impresario stava lavorando o seguendo i lavori di ristrutturazione per alcuni loft ricavati all’interno di capannoni di cui risulta proprietario, mentre nel cantiere era presente insieme a lui soltanto un elettricista, che si stava occupando di tutt’altro ad alcuni metri di distanza e che non ha assistito alla caduta. Una situazione che potrebbe anche non configurare lo schema tipico di un infortunio sul lavoro e le cui eventuali responsabilità potrebbero anche ricadere sullo stesso 75enne imprenditore in proprio. Ma a dirlo saranno proprio gli accertamenti ora in corso.