Sesto San Giovanni (Milano) – Morto l’architetto Giancarlo Marzorati, figura di spicco di Sesto San Giovanni dove aveva ‘firmato’ numerosi edifici tra cui il Polo dell'Università Statale, la sede dell'Abb, la passerella su viale Fulvio Testi tra la Cascina Torretta e il Parco Nord, e, insieme a Mario Botta, la Campari.
E’ morto improvvisamente questa mattina, Vigili di Natale. Aveva 78 anni. Tutta la città ne piange la scomparsa “con profonda commozione”, come si legge in una nota del Comune. “Figura di straordinario rilievo che ha lasciato un’impronta indelebile sulla nostra città con la sua visione, il suo talento e il suo straordinario impegno – si legge nel comunicato – l’architetto Marzorati è stato un pilastro della comunità sestese, contribuendo alla realizzazione di importanti progetti architettonici che hanno arricchito il patrimonio urbanistico e culturale della nostra città”.
Il sindaco Roberto Di Stefano, a nome di tutta l’amministrazione comunale e della città di Sesto San Giovanni, esprime cordoglio per questa grave perdita: "La scomparsa di Giancarlo Marzorati ci lascia un vuoto enorme. È stato un architetto straordinario, un uomo capace di dare un volto nuovo alla nostra città e di trasformare il territorio con opere che uniscono creatività e sostenibilità. Oggi Sesto San Giovanni perde non solo un professionista di altissimo livello, ma anche un cittadino profondamente legato alla sua comunità. A nome mio e di tutta la città, voglio esprimere la nostra vicinanza e il nostro affetto alla famiglia e agli amici in questo momento di dolore”.
Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quello dell’ex sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini : “Eravamo stati compagni di scuola alle elementari, anche se in sezioni diverse – ricorda - io lui e il suo gemello. E spesso facevamo battute su questo essere tricoetanei. Giancarlo ha progettato e realizzato edifici belli a Sesto e in tante parti d'Italia. Era un uomo appassionato del suo lavoro, che spiegava tutto quel che faceva con entusiasmo e chiarezza. Qualche anno fa lo avevo convinto a fare un’esposizione dei suoi lavori all'interno della Campari, con gli edifici che aveva realizzato e con i progetti che aveva solo sognato. Poi non solo ero andato un paio di volte a visitare quella bella mostra, ma ci avevo portato tanti. Lui ne era orgoglioso, giustamente, ed anche un po' commosso. La notizia della sua morte è un dolore per me e una perdita per la città. E non solo”.