I droni in volo sull’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti. I tecnici a terra con strumentazione di precisione. Ieri mattina gli agenti della polizia locale hanno chiuso quel tratto di strada per circa un’ora per consentire al consulente della Procura Domenico Romaniello di effettuare i rilievi che gli serviranno per stilare la perizia cinematica da consegnare a inizio febbraio.
L’obiettivo è quello di ricostruire traiettorie e dinamica dell’incidente che ha portato alla morte del diciannovenne Ramy Elgaml, sbalzato dalla sella del TMax guidato dal ventiduenne Fares Bouzidi al termine di un lungo inseguimento con le pattuglie del Radiomobile. Il nodo più importante da sciogliere resta il possibile impatto tra i due veicoli prima che entrambi finissero fuori strada.
La relazione finale dei ghisa accredita l’ipotesi di un leggero contatto laterale prima dell’incrocio, che avrebbe lasciato alcuni segni sulla staffa della marmitta e vicino alla pedalina; al contrario, l’analisi approfondita dei fotogrammi pare escludere un urto negli ultimi metri, visto che c’è sempre distanza tra scooter e Giulietta fino al marciapiedi. Intanto, il caso non smette di agitare la politica. Stavolta, al centro della contesa sono finite le valutazioni della Procura, filtrate in maniera non ufficiale, sul fatto che le modalità dell’inseguimento dei militari a un motociclista che aveva ignorato l’alt non hanno violato né regole d’ingaggio (peraltro non codificate nei manuali di tecniche operative) né norme penali.
Diversi esponenti di centrodestra hanno letto quella presa di posizione come una risposta indiretta al sindaco Giuseppe Sala e al suo delegato per la Sicurezza Franco Gabrielli, che nei giorni scorsi hanno sollevato più di un dubbio sulla condotta dei militari. "Attendiamo le reazioni di certa vergognosa sinistra che preferisce giustificare chi delinque anziché difendere le nostre forze dell’ordine", ha attaccato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. Ancor più esplicito il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Sala dovrebbe chiedere scusa pubblicamente per il suo silenzio, mentre il pessimo Gabrielli si dovrebbe dimettere". "Il prefetto Gabrielli ha perso un’ottima occasione per tacere", ha chiosato la vicepresidente del Senato in quota FI Licia Ronzulli.