REDAZIONE MILANO

Morto nell’inseguimento. Carabinieri indagati. Il pm: "Depistaggio"

L’inchiesta a Milano sulla fine di Ramy, 19enne egiziano

Si allarga l’inchiesta sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano deceduto il 24 novembre nell’incidente stradale all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, nel quartiere Corvetto. Ramy, come passeggero in sella a uno scooter, scappava inseguito dai carabinieri. La procura di Milano indaga quindi sull’omicidio stradale, ma ora anche sulle ipotesi di favoreggiamento personale e depistaggio in concorso per il comportamento di altri due militari dell’Arma coinvolti nella vicenda, oltre al vicebrigadiere già iscritto per l’incidente insieme al conducente del TMax. In particolare, le contestazioni riguardano la presunta cancellazione di un video dallo smartphone di un testimone oculare, che ha messo a verbale di aver assistito in diretta alle fasi finali dell’inseguimento e di aver ripreso con il cellulare anche l’impatto tra il motorino guidato dal ventiduenne tunisino Fares Bouzidi e la Giulietta del Nucleo Radiomobile pochi secondi prima dello schianto. Il ventiseienne, sentito nei giorni scorsi dai pm, ha dichiarato che due militari lo avrebbe costretto a eliminare il filmato, senza neppure guardare cosa avesse ripreso. Erano già indagati per omicidio stradale il vicebrigadiere al volante dell’autoradio e lo stesso Bouzidi. Sia i due militari indagati nelle ultime ore, che gli altri non indagati sono stati sottoposti a perquisizione; e gli sono stati sequestrati anche i telefoni, evidentemente per compiere ulteriori accertamenti tecnici. I magistrati Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, coassegnatari del fascicolo, hanno disposto una perizia cinematica e dinamica per ricostruire l’incidente, che giovedì verrà affidata ufficialmente all’ingegner Domenico Romaniello.

Anna Giorgi

Nicola Palma