
Giancarlo Brambilla, 75 anni
Milano, 6 novembre 2023 – Gli amici lo ricordano così: sdraiato nella vasca idromassaggio con un calice in mano, "felice di godersi la vita e la meritata pensione dopo quasi 40 anni di servizio nel Corpo di polizia locale. Dinamico, generoso, amava fare sport e la buona cucina". Nessuno di loro poteva immaginare che Giancarlo Brambilla, di 75 anni, detto “Il Ponfo“, se ne sarebbe andato all’improvviso. Morto nel rogo divampato a casa sua, al quattordicesimo piano di via San Mamete 91, nel quartiere Adriano, sabato sera poco prima delle 20. Stando ai primi rilievi dei viglili del fuoco, intervenuti a domare l’incendio dopo l’allarme lanciato dai vicini, il signor Brambilla potrebbe essere stato investito da una fiammata o – ed è l’ipotesi prevalente – aver avuto un malore mentre preparava la cena, adagiandosi sui fornelli accesi e morendo carbonizzato. Sempre stando a quanto ricostruito dagli investigatori non ci sono state esplosioni e il rogo è rimasto confinato in cucina. La Procura ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia anche se non ci sono elementi che aprano la strada a piste diverse dall’ipotesi malore o incidente domestico. In via San Mamete, sabato sera, oltre ai vigili del fuoco sono intervenuti i poliziotti delle Volanti.
Gli amici sono in lutto. "Giancarlo – ricorda Gianfranco Peletti, presidente dell’Associazione polizia locale di Milano – era entrato nel Corpo dei vigili urbani il 10 gennaio del 1972; pensionato dal 1° gennaio 2010. Ai suoi familiari le nostre più sentite condoglianze e, per Giancarlo, una preghiera da tutti noi". Abitava da solo in via San Mamete. Nella vita era stato sposato e aveva una figlia. Alcuni dei colleghi ricordano la sua carriera: "Aveva iniziato come addetto alla viabilità, a piedi sulle strade di Milano, con il cappotto d’ordinanza e il casco bianco in testa. Poi era passato all’Autoradio. Altro passaggio, quello al Nucleo Mobile. L’ultimo incarico è stato nel Nucleo Problemi del territorio. Era molto affezionato al suo lavoro e si era anche innamorato di una collega: la donna che ha sposato". Dopo la separazione viveva da solo nell’appartamento di via San Mamete. "Era pieno di energia – concludono gli amici –, aveva ancora tanto da dare. Mancherà a tutti noi".