ANNA GIORGI
Cronaca

Morto dopo aver tentato ingresso a Sky: venerdì l’autopsia di Giovanni Sala

La Procura sta procedendo con l’ipotesi di omicidio colposo ma l’accusa potrebbe passare a preterintenzionale. Oltre all’esame autoptico determinante quello tossicologico e le immagini di sorveglianza di 15 telecamere

La sede milanese di Sky in via Rogoredo

La sede milanese di Sky in via Rogoredo

Milano, 21 agosto 2023 – Sarà l’autopsia, in programma per venerdì, a chiarire se la morte di Giovanni Sala, 34 anni, originario di Palermo, ultima residenza certificata quella della madre a Germignaga, nel Varesotto, sia conseguenza dell’intervento del vigilante di 46 anni che, nel tentativo di bloccare il suo ingresso negli uffici di Sky, lo ha immobilizzato a terra premendo un ginocchio sulla sua schiena.

Autopsia: morto per asfissia?

Se l’autopsia dovesse evidenziare che la morte è avvenuta per asfissia, allora dai filmati - spiegano gli investigatori della procura - bisognerebbe valutare una eventuale intenzionalità e a quel punto potrebbe ipotizzarsi un omicidio preterintenzionale. Da una prima visione delle telecamere l’intervento del vigilantes di 46 anni non sembrerebbe troppo “energico“, ma seguirebbe il protocollo previsto per le guardie giurate che non hanno manganelli, tantomeno pistole, nei casi di aggressione.

Alcol e cocaina

Giovannni Sala, con precedenti per stalking, maltrattamenti e altri reati contro il patrimonio, era sotto l’effetto di alcol e cocaina, (lo hanno confermato le prime analisi), quando nella notte fra sabato e domenica aveva vagato a torso nudo, urlando frasi senza senso in via Fratelli Russolo, zona Santa Giulia. Poi aveva tentato di entrare nella sede di Sky: in un frame si vede la security che lo respinge con forza e lui, con atteggiamento ancora più minaccioso e aggressivo prova di nuovo ad entrare e cerca di denudarsi in preda a un delirio. È a quel punto che le due guardie, una di 46 e una di 64 cercando di contenerlo, lo accerchiano e lo stendono a terra, intanto chiamano i soccorsi.

15 telecamere di sorveglianza

Le telecamere di sorveglianza, sono 15 quelle utili a fare chiarezza su quanto successo e quindi acquisite nelle indagini, hanno ripreso tutta la scena: per un minuto e mezzo circa uno dei due vigilanti ha tenuto bloccato l’uomo a terra. Quando la security si è accorta che aveva smesso di agitarsi perché si era sentito male, ha tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco, ma poco dopo il trasporto all’ospedale San Raffaele il 34enne è deceduto.

Ipotesi omicidio colposo

Nel fascicolo aperto dal pm Alessandro Gobbis con l’ipotesi di omicidio colposo confluirà, oltre alla relazione dei medici legali, anche l’esame tossicologico che stabilirà con più precisione quanto era drogato. L’uomo era abituale frequentatore del boschetto della droga di Rogoredo, e dormiva in uno degli edifici dismessi.