Milano, 21 agosto 2023 – E’ stata fissata per venerdì prossimo, 25 agosto, l’autopsia sul corpo di Giovanni Sala, il 34enne residente a Germignaga, nel Varesotto, morto nella notte tra sabato e domenica, dopo essere stato bloccato da due guardie giurate dopo avere tentato di introdursi nella sede di Sky, nel quartiere Rogoredo di Milano.
Nell'inchiesta per omicidio colposo della Squadra Mobile di Milano, coordinata dal pm Alessandro Gobbis, sono indagati i due vigilantes, un passaggio necessario per effettuare tutti gli accertamenti del caso.
Oggi gli investigatori della Squadra Mobile hanno portato una prima relazione sul caso in Procura.
La dinamica
Le indagini dovranno chiarire se il 34enne avesse provato ad entrare nella sede dell'emittente televisiva e in che modo, anche perché quando le due guardie sono intervenute, bloccandolo a terra, l'uomo, di corporatura normale stando a quanto riferito, era vicino a delle strisce pedonali della strada davanti alla sede di Sky. Pare, dunque, che in quegli istanti l'uomo non rappresentasse un pericolo reale. Le indagini dovranno chiarire se le due guardie si siano attenute a regole di generale prudenza nel loro intervento, pur non essendoci protocolli specifici. Da una prima analisi del cadavere non sono comunque emersi segni di ferite. A bloccare a terra Giovanni Sala è stata la guardia giurata più giovane (46 anni) e più corpulenta. Entrambe (l'altra ha 64 anni) riceveranno tra oggi e domani gli atti con la fissazione dell'autopsia e potranno, attraverso i loro legali, nominare dei consulenti.
Le telecamere di videosorveglianza
Le telecamere di sorveglianza, acquisite nelle indagini, hanno ripreso tutta la scena: per un minuto e mezzo circa uno dei due vigilanti avrebbe tenuto bloccato l'uomo a terra con un ginocchio sulla schiena. Resta da capire, dunque, anche con quanta forza. Quando si sono accorte che aveva smesso di dimenarsi e si era sentito male, le guardie giurate hanno tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco, ma poco dopo il trasporto all'ospedale San Raffaele il 34enne è deceduto.
L’autopsia
L'autopsia sarà decisiva per stabilire cosa abbia provocato la morte dell'uomo, nato a Palermo e che viveva a Germignaga, in provincia di Varese, e se l'intervento di contenimento delle guardie abbia influito o meno sul malore che lo ha colpito. Se dagli esami autoptici dovesse emergere che la morte è avvenuta per asfissia, si dovrebbe poi valutare anche in che condizioni fisiche fosse il 34enne e se possa aver influito la possibile assunzione di droghe.
Gli esami tossicologici
Fondamentali saranno anche gli esiti degli esami tossicologici per capire se il 34enne, con precedenti penali e in evidente stato di alterazione, fosse sotto l'effetto di alcol o di altre sostanze e se queste abbiano contribuito a portarlo al decesso.