NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Luca Marengoni, la svolta a sinistra in bici davanti al tram: così è morto il 14enne

Il ragazzo ha attraversato i binari in un punto non coperto dalle strisce pedonali. I testimoni: "L’autista ha suonato e frenato"

La foto che alcuni amici hanno pubblicato su Instagram: "Addio Luca Marengoni"

Milano - Mancavano poche decine di metri per arrivare a scuola. Di corsa per non perdere la campanella della prima ora, che suona tutte le mattine alle 8.15. E invece Luca Marengoni non è mai arrivato al primo banco della I D del liceo scientifico Einstein, che aveva iniziato a frequentare da un paio di mesi.

Il quattordicenne è morto proprio in quei minuti, alle 8.08, sotto le rotaie di un tram in via Tito Livio: è stato trascinato per sei metri; c’è stato bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco per estrarre il corpo, e i sanitari di Areu non hanno potuto che constatare il decesso. In quel pezzo di strada, il 16 viaggia su una corsia protetta da cordoli di pietra e separata dalle carreggiate nei due sensi di marcia. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, Luca, partito dall’abitazione in zona Città Studi in cui viveva coi genitori e il fratello maggiore, stava andando a scuola con un amico: i due viaggiavano in sella alle loro bici nella stessa direzione, da piazza Salgari verso viale Umbria. All’altezza del distributore di benzina, all’angolo con via Ammiano, c’è un tratto asfaltato che lascia scoperti solo i binari, per consentire alle auto di fare inversione; poco più avanti le strisce pedonali, senza semaforo, che portano in via Einstein.

Stando ai racconti di due testimoni, di cui uno contattato anche dal Giorno, che dal suo scooter ha assistito in diretta all’incidente, la bicicletta di Luca ha girato a sinistra nel primo attraversamento, quello senza strisce, mentre quella del compagno di scuola ha proseguito dritta. Con ogni probabilità, il quattordicenne aveva intenzione di passare sull’altra carreggiata, percorrere pochi metri di marciapiedi e infilarsi in via Einstein. Forse ha superato il tram e ha svoltato poco prima del suo arrivo, pensando di riuscire a fare in tempo. Non è andata così, purtroppo: il conducente di 55 anni, che non è stato ancora sentito dai vigili del Radiomobile perché in ospedale sotto choc, si è accorto della manovra, ha suonato più volte per segnalare il pericolo e ha provato a fermarsi (sono state trovate tracce della sabbia che il sistema frenante produce per fare attrito), ma è stato tutto inutile.

Al momento, sembra escluso che Luca non si sia accorto della presenza del mezzo pubblico, anche perché gli stava pedalando di fianco; così come non risulta che indossasse le cuffiette, che non sono state ritrovate né sul cadavere né lungo le rotaie. Ulteriori conferme sulla dinamica dovrebbero arrivare nelle prossime ore, quando i ghisa visioneranno le immagini di due telecamere private (una installata vicino alle pompe di benzina e una davanti al Carrefour) e di quella posizionata a bordo del 16 (di cui sono stati scaricati anche i dati che ne rappresentano una sorta di "scatola nera"): è molto probabile che almeno uno degli occhi elettronici abbia ripreso la scena, così da fugare eventuali dubbi.

Intanto, il pm di turno Maria Cristina Ria ha aperto un’inchiesta sull’investimento e disposto l’autopsia e il sequestro del tram e di ciò che è rimasto della bici di Luca, spezzata in tre punti: l’autista risulta indagato per omicidio stradale colposo, atto a sua garanzia per svolgere tutti gli accertamenti richiesti in questi casi. "Oggi per Milano è un giorno molto triste. Sto seguendo con dolore la tragedia di via Tito Livio e il mio pensiero è rivolto alla famiglia del ragazzo. Fin da ora annuncio che proclameremo una giornata di lutto cittadino", il tweet del sindaco Giuseppe Sala. "Una notizia straziante. Una di quelle notizie che non vorresti mai ascoltare. Ora è il momento del raccoglimento e della preghiera. Da padre, prima ancora che da rappresentante delle istituzioni, mi stringo ai familiari condividendo il loro immenso dolore", il commento del governatore Attilio Fontana. "Un lutto che colpisce tutta l’azienda. Con profondo dolore, Atm e tutte le sue persone esprimono cordoglio alla famiglia del giovane ragazzo", la nota di Foro Buonaparte.

Una tragedia che, seppur con aspetti diversi, a tanti ha ricordato quella del 5 novembre 2011, quando il dodicenne Giacomo Scalmani, che stava percorrendo via Solari in bici, urtò contro la portiera di un’auto in sosta vietata che si aprì all’improvviso e finì sotto un tram. Molto più recente il dramma di Mohanad "Momo" Moubarak, l’undicenne travolto da un pirata dalla strada mentre stava pedalando in via Bartolini, vicino alla rosticceria del padre.