
Fase 2, riapre la moschea di via Meda
Milano, 22 maggio 2020 - Dopo mesi di lockdown, anche le comunità islamiche tornano nelle moschee. A Milano, tra le prime a riaprirsi ai fedeli per la preghiera comunitaria del venerdì è stata la moschea di via Meda, che in tempi pre-Covid ospitava 250 persone e oggi, nel rispetto del distanziamento, può accogliere solo 70 persone. I fedeli hanno pregato in due turni separati per distribuirsi meglio all'interno della sala (alle 13.30 e alle 14.10) indossando mascherina e calze e utilizzando tappetini già distanziati che vengono sanificati tra un turno e l'altro. Le scarpe, che vengono tolte solitamente prima di entrare nella sala della preghiera, vengono lasciate ben distanziate sulle scarpiere. Vietate anche le strette di mano e gli abbracci della pace, ai fedeli è concesso solo un saluto con la mano al cuore.
Durante il suo sermone, l'imam di via Meda, Yaha Pallavicini, ha ringraziato Dio per "la salute di tutta la comunità", rivolgendo una preghiera affinché si possano vivere gli ultimi giorni di Ramadan, che si concluderà questa domenica, "in questo momento particolare, con la sicurezza e con la salute sia fisica e che spirituale di tutti i fedeli, in tutta Italia". Non ha invece ancora aperto quella di via Padova e nemmeno la moschea di Sesto San Giovanni, che resterà chiusa anche dopo la fine del Ramadan. L'imam Abdullah Tchina ha infatti spiegato che l'affluenza dei fedeli rischierebbe di non rispettare le norme di distanziamento.