
Silvano Baroncelli, 58 anni, ed Enzo Bevilacqua, 72 al lavoro nell’officina
Milano, 4 settembre 2019 - Il tempio delle Moto Guzzi. Viale Cassala 25, vicino a Romolo, è l’indirizzo sicuro per i cultori del marchio con l’aquila. Vincenzo Bevilacqua, 72 anni, e il suo socio Silvano Baroncelli, 58 anni, dell’officina specializzata Tecnomoto, sono fra i meccanici più esperti sulla piazza quando si parla di motore bicilindrico a V di novanta gradi. Aggiustano e conoscono a menadito tutti i modelli, anche quelli risalenti a prima del secondo Dopoguerra. Per Bevilacqua, figlio d’arte – il padre era meccanico di moto nell’esercito – e un passato anche da preparatore di modelli da gara, il 2019 segna un traguardo importante: ha iniziato a lavorare con il precedente proprietario di Tecnomoto nel 1969, rilevando l’attività con il suo socio nel 1986. Quest’anno festeggia dunque 50 anni al servizio dei guzzisti. Appendere la chiave al chiodo? «Per ora mi diverto ancora», risponde schietto. Che cos’è una Guzzi? «Una moto affidabile», afferma il socio senior. «Per uomini e non “sbarbatelli”», aggiunge Baroncelli. «Il marchio è fedele al suo spirito pur cambiando nel corso del tempo: l’elettronica ha avuto un ruolo sempre più determinante negli ultimi 20 anni». Un vantaggio o uno svantaggio? «Con l’elettronica non tutto si può riparare, spesso l’unica soluzione è optare per il pezzo nuovo: l’“arte” di aggiustare è venuta un po’ meno», spiegano tutti e due.
Non li esalta la mania di personalizzare le moto: «C’è chi lavora senza criterio, assemblando pezzi provenienti da case diverse e creando qualcosa di profondamente disarmonico che non dà garanzie in strada». I due meccanici si esaltano quando possono mettere mano a una moto d’epoca. Come la Nuova Falcone, prodotta fra 1969 e il 1976. Sotto i ferri si scorge una verde militare: «Ha quel colore perché era in uso nell’esercito. È un modello solido e pesantissimo (oltre due quintali) che ha come particolarità il suo motore monocilindrico. Stiamo tentando di aggiustare il problema al cambio», chiarisce Bevilacqua. Per gli esemplari d’antan «l’area B ha complicato le cose». Infatti per le moto d’epoca dotate di certificato di rilevanza storica sono previsti 25 permessi annuali nella zona a traffico limitato. «Chi deve acquistare una moto del genere e abita a Milano comincia a tentennare prima di dire di sì», sostiene Bevilacqua.
Ma chi si mette in sella a una Guzzi? «Un tempo il cliente era in genere in là con gli anni, fedele al marchio per tradizione di famiglia. Da quindici anni, da quando la casa fa parte del gruppo Piaggio, c’è stato un tentativo di “svecchiamento” e sono nati modelli che fanno breccia anche nei giovani. La maggior parte dei nostri motociclisti però continua ad avere più di 35 anni. Le donne clienti? In 40 anni di carriera ne ho conosciute solo una decina», afferma Baroncelli. Ci sono anche vip dal cuore guzzista che passano da loro? «Gerry Scotti e Davide Mengacci», rivelano. La chicca? Le Guzzi della Polizia Locale di Milano, quando perdono colpi, vengono rimesse in sesto dal team Bevilacqua e Baroncelli.