BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Cernusco, caso motocross al Parco delle Cave: "I divieti ci sono, i controlli no"

Il tam tam via social per darsi appuntamento, poi il rombo dei motori. Gli ambientalisti attaccano: "Le corse a tutto gas nel fine settimana sono il segreto di Pulcinella, natura e visitatori in pericolo"

Parco Est delle Cave come una pista di motocross

Cernusco sul Naviglio (Milano) – Impennate e forse gare, sul Naviglio "il motocross si fa direttamente al parco Est delle Cave". Insorge Vivere Cernusco, la forza di opposizione con chiara impronta ambientalista: "I divieti ci sono, i controlli, no - dice il capogruppo Giordano Marchetti -. Le corse a tutto gas sono il segreto di Pulcinella, ormai tengono banco ogni fine settimane".

Il tam tam via social per fissare l’appuntamento, è questa l’ipotesi più verosimile, e poi "comincia il rombo di motori a scapito dell’avifauna costretta a fare i conti con un fracasso insopportabile". Ma il rischio secondo la minoranza "non è solo per la natura, e già sarebbe grave, ma anche per i visitatori". È solo "l’ultimo problema di una serie infinita tra rifiuti abbandonati, sosta selvaggia e cani liberi. Un giro di vite è necessario". Daniele Restelli, assessore all’Ambiente, spiega che "le forze di contrasto all’inciviltà adesso sono concentrate in un’altra area calda del polmone verde, gli Aironi, infestata da grigliate abusive e macchine. È lì che siamo intervenuti, sanzionando. Il problema c’è, ma non solo in città, credo che la sede giusta per affrontarlo sia il Comitato di gestione del Parco. Lo sguardo va allargato, la strategia deve essere comune".

Da tempo i soci, oltre a Cernusco, Carugate, Brugherio, Cologno e Vimodrone alla presidenza, hanno avviato il rilancio dell’oasi "ma in questa situazione c’è da chiedersi cosa non funzioni", ancora Marchetti. Gli amanti di questo spicchio di hinterland - l’ultima fascia verde rimasta in un’area super urbanizzata in cui sono praticamente scomparsi i confini fra un centro e l’altro - sono 265mila fra reali e virtuali "e molti di loro potrebbero ritrovarsi a spasso sui sentieri con chi accelera e sgasa".

Tanti i progetti di tutela della biodiversità al suo interno. Fra i quali "Strategia clima", un’azione cofinanziata da Fondazione Cariplo per 2,5 milioni totali (1 dei quali in carico ai Comuni). Interventi che per l’opposizione rischiano di essere vanificati dall’inerzia. "Si è sparsa la voce che qui nessuno interviene e il Parco diventa un circuito dove fare tutto quello che si vuole". In gioco c’è il benessere degli animali censiti di recente dal progetto "Patagonia", valore, 5 mila dollari, investiti per misurare uno dei bioindicatori più importanti: la presenza delle specie, per capire come intervenire sull’habitat e contribuire alla loro tranquillità, "basterebbe cominciare a spegnere i motori", insiste il capogruppo.