
Segnalare le chiamate indesiderate è indispensabile per bloccare gli abusi
Milano – Un’altra stangata contro il telemarketing selvaggio. Stavolta nel mirino del Garante della privacy è finita la srl Energia Pulita, che propone contratti di fornitura di gas ed energia elettrica: a valle del procedimento avviato nel novembre 2024, l’organismo presieduto da Pasquale Stanzione ha comminato una multa da 300mila euro alla società con sede legale in via Monti. Come sempre accade in questi casi, tutto è partito da una serie di segnalazioni, ben 82, “in materia di chiamate indesiderate realizzate in assenza di idonea base giuridica”. I diretti interessati hanno dichiarato che gli interlocutori avrebbero utilizzato “un linguaggio e tecniche commerciali particolarmente insidiose”.
Il provvedimento
“Sovente – si legge nelle motivazioni del provvedimento – l’operatore telefonico, fingendo di chiamare per conto di un altro titolare del trattamento (competitor oppure uffici amministrativi di fantasia) informa l’utente circa la sussistenza di fantomatici problemi tecnico-amministrativi, bonus o rincari di tariffa, per poi proporre l’attivazione di una fornitura energetica proprio con Energia Pulita”.
I racconti
Eccone alcuni. Uno: “L’operatrice conosceva il nome e cognome e proponeva il passaggio a Energia Pulita per evitare presunti aumenti statali del 30% sulla fornitura di energia elettrica”. Due: “L’operatrice si è prima spacciata per il Servizio elettrico nazionale, con cui ho attualmente la fornitura, dicendo che sarei passata a Energia Pulita dal primo marzo 2024 automaticamente e chiedendomi di confermare i dati per l’attivazione. Alla mia risposta che so che il passaggio al mercato a tutele graduali è il primo aprile e che quindi fino a quel momento posso cambiare operatore quando voglio, ha cominciato a diventare aggressiva e poi ho riattaccato”.
La replica
Dal canto loro, i responsabili della srl si sono difesi sostenendo in primo luogo che “da nessuno degli 82 contatti contestati pervenuti all’Autorità prima dell’apertura dell’istruttoria, né dai 20 contatti contestati in pendenza, è mai derivata la conclusione di un contratto con la società, che, pertanto, non ha in alcun modo beneficiato di tali attività di telemarketin e teleselling illecite”.
Inoltre, nel “disconoscere i contatti oggetto di doglianza”, Energia Pulita ha parlato di “operatori che non sono ufficialmente legati da rapporti contrattuali con operatori energetici e che dichiarano inizialmente di lavorare per un operatore per convincere l’interlocutore a rimanere al telefono e poi offrire un diverso contratto”. Tesi difensive che non hanno superato le numerose contestazioni del Garante: “Nel corso dell’istruttoria, è stato accertato anche che la società si è avvalsa di soggetti interni ed esterni all’organizzazione aziendale, violando gli obblighi gravanti sul titolare del trattamento riguardo all’individuazione, formazione, direzione e monitoraggio sull’operato dei soggetti designati”.