Nel 2023 quasi 50mila multe al Codice della strada – per la precisione 48 mila – non sono state notificate a causa di alcuni problemi tecnici nel loro invio via Pec, cioè tramite Posta elettronica certificata. Una disfunzione che potrebbe costare alle casse del Comune una cifra non ancora esattamente quantificabile, ma stimabile in una forchetta compresa tra i 3 e i 5 milioni di euro. Questi numeri sono emersi in Consiglio comunale ieri pomeriggio, quando il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico e quello della Lega Alessandro Verri hanno presentato una Domanda a risposta immediata all’assessore alla Sicurezza con delega alla Polizia locale Marco Granelli. Le due “Dri“ avevano come tema le notifiche “fantasma“, un problema di cui si parlava da tempo tra i vigili urbani di alcuni comandi.
Ma ecco la risposta di Granelli agli atti presentati da De Chirico e Verri: "Su un totale di 2,7 milioni di multe, una parte delle quali ancora da elaborare, soprattutto quelle di novembre e dicembre, nel 2023 ne abbiamo notificate 1.156.000 con diversi sistemi: servizio postale (485mila), messi notificatori (323mila), notifiche all’estero (25mila). Abbiamo registrato, però, che un certo numero di notifiche via Pec non è stato effettuato: circa 48mila. Circa, perché nel frattempo ho chiesto una verifica su tutto il 2023, quindi questo numero è provvisorio e non ho un dato certo sull’entità economica totale di queste contravvenzioni. Tenendo conto che comunque non tutte le sanzioni saranno alla fine pagate, anche se il Comune di Milano ha un’ottima percentuale di riscossione: 50%".
La domanda sorge spontanea: come mai le 48mila notifiche via Pec non sono andate a buon fine e il Comune rischia di non incassare milioni di euro? Granelli fornisce la risposta in aula: "Le notifiche via Pec sono progressivamente aumentate e con il sistema tecnico abbiamo dovuto incrementare le caselle. A inizio del 2023 ne avevamo cinque, nel corso dell’anno siamo saliti a dieci. Sulle notifiche via Pec, dopo una settimana abbiamo i ritorni: caselle piene, indirizzo errato... Tutto questo percorso porta a un intasamento delle caselle. Dunque adesso stiamo ottimizzando il percorso perché funzioni al massimo". L’assessore, nel corso della sua relazione in aula, ha ricordato anche che "il verbale deve essere inviato entro 90 giorni e dopo tale termine si estingue l’obbligo di pagamento della contravvenzione".
L’azzurro De Chirico commenta in Consiglio: "Si tratta di un bel buco. Mentre il Comune fa i salti mortali per far quadrare i conti e fornire qualche servizio in più ai milanesi, un ammanco che alcuni stimano in cinque milioni di euro è molto importante. Quelle risorse potevano essere utilizzate per mettere in sicurezza alcuni incroci pericolosi o altri tipi di interventi". Il leghista Verri sottolinea che questo problema delle mancate notifiche dimostra che qualcosa non funziona nella gestione della Polizia locale".
Le reazioni da parte delle organizzazioni sindacali della polizia locale non si fanno attendere: "Chiederemo conto di quanto sta accadendo al Comando – fa sapere il segretario provinciale del Csa Orfeo Mastantuono –. Vogliamo capire innanzitutto se questi verbali saranno inviati lo stesso oppure no. In secondo luogo, ci devono spiegare le ragioni del disservizio, che rischia di costare carissimo alle casse dell’amministrazione".
E qui si inserisce la polemica sindacale: "A noi agenti, il Comune dice sempre di non avere risorse a disposizione, e poi si scopre che per colpe non nostre Palazzo Marino potrebbe rinunciare a svariati milioni di euro". Ultima nota per i possibili disagi che le eventuali notifiche fuori tempo massimo potrebbero creare negli uffici di via Friuli: "Tanti cittadini potrebbero fare ricorso o presentarsi per chiedere l’annullamento in autotutela delle sanzioni".