Il dolore di due comunità e della famiglia, ma anche l’indagine, ancora in corso, per accertare le cause dell’ennesima tragedia sul lavoro. Si trova all’istituto di medicina legale di Milano, in attesa di autopsia, la salma di Federico Gerardo Rocabado, l’operaio argentino di 54 anni, residente a Medolago (Bergamo), vittima l’altra mattina del tragico infortunio al polo logistico della Dhl, a Pozzuolo Martesana.
Non vi sono novità sulla dinamica, ricostruita nelle grandi linee dagli inquirenti grazie anche a numerose testimonianze: l’operaio (addetto di una ditta esterna, la Fratelli Rodriguez di Curno) al lavoro sul tetto di un capannone per la posa di materiale isolante, il cedimento della copertura, la rovinosa caduta, il volo di dieci metri in una tromba delle scale, la morte. Inutile l’intervento immediato dei colleghi e degli operai presenti, inutile l’intervento dei soccorritori. L’operaio stava lavorando, a quanto risulta, su una porzione di tetto vicina a un lucernario e non indossava imbragatura, non si sa se prescritta per le lavorazioni in oggetto. Alle verifiche circa il rispetto delle norme di sicurezza e alla ricostruzione stanno lavorando i funzionari di Ats e i Carabinieri. Sia come sia, un’altra vita perduta sul lavoro, la 35esima, stando ai conti dei sindacati, in provincia di Milano dall’inizio dell’anno. I commenti proseguono, e sono duri. "Nuovamente - così le segreterie di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della provincia di Bergamo, dove la vittima viveva - ci troviamo a stringere una famiglia che ha perduto un proprio caro, uscito di casa per andare al lavoro. Attendiamo che le autorità ricostruiscano le modalità di questo terribile incidente. Rispetto delle regole e prevenzione sono fondamentali perché tragedie simili non si ripetano. Ogni morte è una sconfitta per tutti". E ancora: "Non sappiamo ancora - scrive Riccardo Piacentini, segretario generale Fillea Cgil milanese - quale sia l’esatta causa della morte di questo operaio: se la mancata formazione, o un inadeguata organizzazione del lavoro, o il mancato rispetto dei riposi e delle pause, o l’assenza dei dispositivi di sicurezza. Certo è che siamo di fronte all’ennesima tragedia e che le risorse per le ispezioni e la formazione sono sempre più insufficienti". L’autopsia sarà eseguita nei primi giorni della settimana. Il sito non è stato sequestrato.