REDAZIONE MILANO

Muore in montagna. Addio al medico del San Paolo

Maurizio si è fermato, con il fiato corto e la fronte imperlata di gocce di sudore. Si è portato...

Maurizio si è fermato, con il fiato corto e la fronte imperlata di gocce di sudore. Si è portato...

Maurizio si è fermato, con il fiato corto e la fronte imperlata di gocce di sudore. Si è portato...

Maurizio si è fermato, con il fiato corto e la fronte imperlata di gocce di sudore. Si è portato una mano alla gola, come per allargare il collo della maglietta e riuscire a respirare, l’altra al petto per lenire la fitta che avvertiva. Da medico ha subito realizzato quanto gli stava capitando. Ha infatti strabuzzato gli occhi indietro ed è svenuto, accasciandosi a terra, stroncato da un improvviso attacco cardiaco. Maurizio è morto ieri mattina, lungo il sentiero che sale al rifugio Buzzoni, 1.590 metri di quota, all’Alpe Mota nel comune di Introbio, un balcone naturale della Valsassina, alle pendici della Grigne. Inutili i soccorsi dei sei amici di comitiva, che sono anche corsi a recuperare il dae posizionato al rifugio. Inutili anche quelli dei volontari del Soccorso alpino della Valsassina della squadra di Barzio e dei soccorritori dell’eliambulanza di Sondrio, perché Maurizio è morto in pochi istanti, senza che si potesse più rianimarlo. Maurizio Cristina (nella foto) aveva 68 anni. Li aveva compiuti il 4 maggio scorso. Abitava a Milano, dove lavorava come dirigente medico dell’ospedale San Paolo, dell’Asst Santi Carlo e Paolo. Prestava servizio nel reparto di Medicina generale III, nel’area metabolico nutrizionale e immuno-reumatologica, perché era gastroenterologo ed endoscopista digestivo. Aveva anche insegnato Medicina interna e Anatomia alla Statale di Milano.

D.D.S.