Milano, 16 luglio 2018 - Nuovo murales sul Naviglio Pavese all'altezza di via Gola. E' apparso da qualche settimana ed il significato è inequivocabile. La scritta recita "Resistiamo agli sgomberi, difendiamoci dalla polizia" mentre sono raffigurante tre persone che, a distanza, puntano l'indice contro degli agenti di polizia. Sullo sfondo la scritta 'Dax Vive'.
"Quest'opera ha nome e cognome - ha commentato Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia - ovvero la Giunta di Centro sinistra che governa Milano. Da parte loro, infatti, nessun opera di contrasto alla street art, bensì finanziamenti e 100 muri messi a disposizione di questi artisti". "Peccato però che non si possa distinguere tra la street art buona e quella cattiva -rileva De Corato - oltre che sugli spazi che il Comune ha discutibilmente messo a disposizione, infatti, anche sui muri di privati, purtroppo, si va dai tag ai murales come questo. Tutto ciò grazie all'assenza di controlli. I vertici dello Stato a Milano fanno come le tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano". "Fosse un luogo nascosto e isolato - ha continuato l'assessore regionale - capiremmo il perché nessuno per settimane lo abbia notato, ma non è questo il caso. Stiamo parlando di un ponte dei Navigli, in piena area pedonale. Un luogo molto frequentato e che dista nemmeno 200 metri dal Commissariato. Davvero nessuno, mentre veniva fatto questo murales di propaganda all'occupazione abusiva e contro gli agenti di Polizia, si è accorto di niente? Nemmeno la squadra di vigili per il decoro urbano? È veramente grave che le Istituzioni lo abbiano lasciato lì, sotto gli occhi di tutta Milano, per così tanto tempo".
"Non sono una novità in zona i graffiti dedicati a Dax (esponente dei centri sociali ucciso in una rissa il 16 marzo 2003) - ricorda De Corato - frasi come "Dax odia" o altri messaggi colmi di violenza compaiono puntualmente sui muri, a confermare che la zona navigli ormai è in mano ai centri sociali, indisturbati nelle loro azioni, dalle occupazioni alle scritte ingiuriose sui muri. Ormai sono sicuri sempre di farla franca, non ci vuole molto per trovare su internet le foto di chi ha imbrattato il muro. Quando appare una scritta per Ramelli o Pedenovi sui muri di Milano, subito viene cancellata dal Comune. Qui, invece, ancora oggi, tutto tace. Un vero e proprio linciaggio autorizzato delle Forze dell'Ordine. Ci auguriamo venga fatto sparire il prima possibile".