BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Muratori “fai da te” in rivolta. Autocostruzione fallita: "Vogliamo la compensazione"

Il caso di via Allende sul tavolo del nuovo sindaco Torri: chiediamo un incontro al più presto. Il Sicet al fianco delle 12 famiglie: 15mila ore di lavoro "e senza un tetto sopra la testa". .

Il caso di via Allende sul tavolo del nuovo sindaco Torri: chiediamo un incontro al più presto. Il Sicet al fianco delle 12 famiglie: 15mila ore di lavoro "e senza un tetto sopra la testa". .

Il caso di via Allende sul tavolo del nuovo sindaco Torri: chiediamo un incontro al più presto. Il Sicet al fianco delle 12 famiglie: 15mila ore di lavoro "e senza un tetto sopra la testa". .

"Vogliamo la compensazione", l’autocostruzione fallita di via Allende a Trezzo finisce sul tavolo del nuovo sindaco Diego Torri. I muratori “fai da te” chiedono "un incontro al più presto per risolvere il pasticcio che si trascina da 17 anni". Il Sicet, sindacato inquilini, è a fianco delle 12 famiglie che hanno lavorato più di 15mila ore per ritrovarsi "con un rudere e senza un tetto sopra la testa", spiega Gianluigi Colombo, referente di zona. Ora contano sul riconoscimento dell’impegno "finito con un doppio danno", "niente casa e altri soldi da sborsare per rimediare una nuova abitazione". Avrebbero dovuto pagare l’appartamento con il proprio impegno e con 10 anni di affitto a riscatto. Questi erano i patti sottoscritti 19 anni fa. Per 18 mesi andò tutto secondo i piani, poi i guai: il crac della coop, il blocco cantiere, e niente denaro. Avanzamento dei lavori fermo al 75% e di lì non ci si è più mossi. Ora, gli ex costruttori sperano "di ottenere il giusto" e invitano il Municipio subentrato ad Alisei, la cooperativa fallita, e ad Aler che tirava le fila del progetto, di provvedere. Dalla vecchia Amministrazione di centrodestra era arrivato un diniego, ma il Sicet non crede che il Comune, passato di mano nel frattempo, "possa lavarsene le mani". La decisione di andare avanti è maturata dopo gli incontri con le famiglie coinvolte nella vicenda. Dietro al loro dramma, lo smacco del programma decollato nel 2005 con l’entusiasmo di un piano innovativo dal forte impatto sociale e mai arrivato in porto. Un’iniziativa che risale ai tempi della giunta di centrosinistra. "Tutte queste persone hanno dovuto comprarsi una casa o pagare affitti altrove - sottolinea Colombo -. Lo stabile è rimasto in stato di abbandono per più di 10 anni. Le mancanze sono anche di Aler, che ereditò la partita, e della Regione". La giunta di centrodestra sconfitta alle elezioni del giugno scorso aveva destinato la palazzina a fini sociali. Lo scheletro verrà recuperato.