
Cucchi In via Olona passeggio pacifico e quasi solitario, costeggiando il Museo della Scienza e della Tecnologia, dal quale si...
Cucchi
In via Olona passeggio pacifico e quasi solitario, costeggiando il Museo della Scienza e della Tecnologia, dal quale si impone verticale, nei suoi circa 30 metri di altezza, un razzo, il lanciatore Vega che – ci informano le guide – può trasportare e rilasciare satelliti fino a 2mila chilogrammi di massa. Vedo poi l’ingresso dell’Istituto professionale Cavalieri, ma non è giorno di scuola e non incontro studenti. Osservo invece, sul lato opposto, il buon ristorante spagnolo Llevataps, dove presto tornerò, per godermi patanegra, mentre già mi si apre la piazza Sant’Agostino, con il suo ampio spazio libero, costeggiato dal respiro degli alberi, frequentato da ragazzini che giocano o corrono pacifici.
Oltrepasso la fermata del metrò verde, così mi immetto sul viale Papiniano, che nella sua ampiezza mi invita a proseguire, non mostrandomi, peraltro, molti elementi di urbana distrazione: quasi nessun negozio e non trovo neanche un bar dove vorrei sostare almeno per il ristoro di un cappuccino. Vedo sulla mia sinistra via Modestino, poi via Bragadino, di cui ho antica e piacevole memoria perché ci abitava un mio amico d’infanzia e venivo a trovarlo.
Sul lato opposto mi appare invece l’insegna vistosa della Esselunga e subito dopo, ben altra cosa: le mura di San Vittore... Supero poi sulla sinistra la terza breve traversa: via Dugnani. Costeggio le vetrine del centro dimagramento Viveresnella, ma non è ovviamente cosa che mi coinvolga, e accanto ecco un albergo a tre stelle, con le insegne Makimba e Sant’Ambroeus e poi Hangar 107 "vendita prodotti da cambi merci pubblicitari", ma ad attrarmi, però, è altro, e cioè la grande apertura verde che mi offre piazza Aquileia. A questo punto vorrei concedermi un giretto sotto le piante o una meritata sosta su una panchina comoda. Sono in effetti un po’ stanchino e quando mi immetto in viale Coni Zugna sono in dubbio se fermarmi a un bar per un minimo ristoro o salire su un tram per avviarmi al ritorno…