e Massimiliano Mingoia
La notizia è arrivata via mail a chi aveva partecipato alla gara per la realizzazione del nuovo Museo Diocesano: "La procedura è sospesa, in via cautelativa e temporanea, per un periodo massimo di 30 giorni". A firmare la determina, dopo avere preso atto "dei rilievi sollevati dal Segretariato relativi al procedimento di gara" è il legale rappresentante di Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede, ovvero la stazione appaltante che, "al fine di svolgere gli opportuni approfondimenti", fa dietrofront, avvisando che "darà comunicazione del presente atto sulla piattaforma telematica Garaspot" e direttamente agli operatori economici interessati. Otto le offerte arrivate il 28 ottobre: la verifica amministrativa delle buste era ancora in corso quando il 2 dicembre è arrivata la nota con cui il Segretariato regionale per la Lombardia del Ministero della Cultura, su sollecito del Dipartimento per l’Amministrazione generale, "invitava la stazione appaltante a sospendere la procedura di gara in attesa di ricevere dalla competente Avvocatura distrettuale dello Stato un parere nel merito della correttezza della procedura per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’intervento ammesso a finanziamento, anche in considerazione degli atti trasmessi e delle diverse istanze ricevute".
A chiedere di bloccare e di far luce su quella che ritengono ancora una "procedura discriminatoria" erano stati più cento professionisti, tra architetti ed esponenti della cultura milanese, che avevano sottoscritto una lettera aperta in cui contestavano il bando lanciato dall’Opera Diocesana per la progettazione del Nuovo Museo Diocesano nei Chiostri di Sant’Eustorgio, nel cuore del quartiere Ticinese. Un bando per la progettazione e direzione lavori del valore di 728.438 euro, finanziato con i fondi del Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, che a loro avviso privilegerebbe uno studio in particolare, quello di Cino Zucchi (CZA). Opera Diocesana, in una nota, aveva ribadito che la procedura "non viola i principi di concorrenza, trasparenza e imparzialità". Una quindicina di giorni fa i firmatari della lettera aperta si erano rivolti anche all’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi (il convento di Sant’Eustorgio è di proprietà del Comune di Milano che lo ha dato in concessione, ndr), elencando in una mail tutti i passaggi che considerano illegittimi e la segnalazione inviata all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il 12 dicembre anche il dipartimento per l’Amministrazione generale del Ministero ha chiesto di sospendere la gara per la possibilità che si manifesti "il rischio concreto di un possibile contenzioso per eventuali irregolarità della procedura in corso di esperimento". Opera Diocesana ha deciso quindi di fermare tutto in attesa delle verifiche, ribadendo che "stante l’attuale fase della procedura, non risulta consolidata alcuna posizione di vantaggio a beneficio dei concorrenti né si è perfezionato alcun vincolo contrattuale" e ricordando le "tempistiche stringenti", previste dal finanziamento. Tra massimo un mese (salvo proroghe e sorprese) il verdetto.