
"Le prime giornate sono state di rodaggio. Avevamo un po’ di tensione noi e le clienti. Non sapevamo bene cosa aspettarci. Avevamo la consapevolezza di aver fatto tutto il necessario per essere in sicurezza, però riprendere la quotidianità non è stato immediato. Qualche giorno e le nostre clienti sono tornate a sentirsi a casa". La cura del benessere fisico è da sempre strettamente collegato al benessere psicologico. Lo sanno bene Daniela Del Latte e le sue ragazze di “Oltre l’estetica”. Come ha spiegato, dopo un breve rodaggio, tutto è tornato ad essere come prima: "Con qualche dispositivo in più, ma nulla di problematico. Molte delle misure sanitarie diventate obbligatorie per le attività, nei centri estetici attenti come noi, erano già applicate. Abbiamo solo dovuto perfezionarle, aumentare la frequenza di sanificazioni ed allungare i tempi tra un trattamento e l’altro".
Il grado di igiene era già alto, "qualche aggiunta e un paio di modifiche e ci siamo fatte trovare pronte -ha spiegato la titolare -. Per i massaggi ora dobbiamo indossare i guanti, abbiamo sperimentato e trovato il prodotto ideale e così su altri aspetti dell’attività. L’esigenza era ripartire, per tutto il resto si devono trovare le migliori soluzioni possibili". Se non ancora tornato a pieno regime, il lavoro è almeno ripartito: "Nelle prime settimane ci siamo concentrate sul benessere delle clienti. Avevano bisogno di sentirsi coccolate e scaricare la tensione accumulata. Niente trattamenti pesanti, ma massaggi, musica e relax. Il lavoro è cambiato, ma questi mesi ci hanno dato l’opportunità di perfezionare e studiare nuove tecniche. Non ci siamo mai fermate e l’entusiasmo di far star bene le clienti ci ha portato a superare gli ostacoli con il sorriso".
Per la ripartenza l’imprenditrice ha pensato ad una sorpresa speciale: "Molta gente ha sofferto e il personale sanitario è stato sempre in prima linea nella battaglia contro il covid-19. Come ringraziamento abbiamo regalato 150 trattamenti di un’ora a medici e infermieri. Molti hanno aderito, non solo qui ad Albairate ma anche nei miei due centri di Milano, però c’è ancora qualche posto. Mi è sembrato un bel gesto per dire grazie a chi, con il proprio impegno, ci ha permesso di ripartire. È stato molto emozionante sentire i loro racconti e comprendere ancora di più il loro sacrificio".