
I laboratori di Francesco Arienzo e Veronica Pinelli e i “Diari delle catastrofi“ "Così i ragazzi imparano a scrivere (e a ridere) di sé stessi: migliora l’autostima".
La scrittura è un grimaldello che può aiutare anche gli adolescenti a esprimersi: se il superpotere della scrittura incontra quello della comicità i piccoli e grandi drammi quotidiani possono sembrare meno insormontabili. A testarlo è il progetto “Diario delle mie catastrofi” del Centro Formazione Supereroi di Milano, che quest’anno sta coinvolgendo oltre 500 ragazzi delle scuole superiori milanesi. Lo stand-up comedian Francesco Arienzo e l’attrice e autrice comica Veronica Pinelli stanno allenando i ragazzi, alle prese con monologhi comici. "Non è un corso per diventare cabarettisti – la premessa –: la comicità può aiutarci ad avere una visione diversa del mondo e a esorcizzare anche traumi e delusioni, contestualizzandoli. L’autoironia può aiutare ad abbattere ostacoli e tabù". Lo ha sperimentato sulla sua pelle pure Arienzo, che non nasconde un passato da ex timido. "E io ho scoperto anche tardi questo super-potere, dopo i 18 anni e l’adolescenza – racconta –: ma quando “scatta“ all’inizio può sembrare una sorta di terapia: il sapersi prendere un po’ in giro aiuta a livello umano". Una volta rodato questo super-potere Arienzo ne ha fatto pure una professione, ma non solo: oggi aiuta altri ragazzi a scoprirlo come chiave di lettura, per lavorare su di sé e per risolvere problemi che da ragazzi sembrano insuperabili. "Oltre a essere timido e introverso io ero pure bassino e abitavo in provincia, circondato da maschi alfa: quindi immaginate quanti piccoli drammi e “mazzate“, anche con i primi amori. Un disastro", confessa. All’epoca scriveva sì, ma testi talmente struggenti e smielati, "che è meglio non aprire il cassetto". Poi il salto e la scoperta del "muscolo della comicità". Oggi scrive tutti i giorni, gira con la penna in mano o la tastiera sotto le dita, e sta preparando uno spettacolo nuovo. È stato ingaggiato dal Centro di Formazione Supereroi per aiutare gli studenti in questa missione: "Allenare il muscolo della comicità". Dispensa con Pinelli basi teoriche e tecniche e lascia i ragazzi liberi di lavorare su sé stessi, sul senso dell’umorismo: "C’è chi si mette in gioco di più e sviluppa i suoi monologhi proprio partendo dai drammi che ha digerito o da figuracce, attraversando paradossi". Che fanno ridere sì, ma soprattutto fanno stare bene: "Questa non è una scuola di comicità ma di consapevolezza, migliora l’autostima. Quando riesci ad agganciarli, i ragazzi superano la vergogna iniziale, scrivono paginate, tirano fuori materiale umano prezioso e sorprendono". In queste settimane sono state coinvolte due classi di due scuole diverse: un istituto professionale e un liceo delle Scienze umane. Questa mattina daranno un assaggio del progetto, in occasione di Book Pride, insieme al Centro Formazione Supereroi che l’anno prossimo compirà dieci anni. Edoardo Brugnatelli, editor di Mondadori, è il presidente dell’associazione: dopo aver pubblicato L’opera struggente di un formidabile genio di Dave Eggers era rimasto affascinato dal fatto che l’autore, con il ricavato della vendita del libro, avesse creato nel quartiere ispanico di San Francisco uno spazio fisico per far assaporare la bellezza e la libertà della scrittura ai più giovani. Un’idea che ha avuto seguito nel mondo, ha dato il “La” ad altre esperienze, e che continuava a ronzargli nella testa. Fino al 2016 quando con Alessandra Cozzolino ha aperto il Centro Formazione Supereroi a Milano. "Non con l’obiettivo di trovare talenti, ma per fare provare ai ragazzi la capacità della scrittura, che può essere davvero un grimaldello per farli esprimere – spiega Brugnatelli –: è un cavallo di Troia per superare le diffidenze". Lo hanno sperimentato con i ragazzi tra i 10 e i 18 anni, soprattutto nei quartieri più periferici, anche se non sono mancate incursioni nel mondo dei più piccoli. "Ci siamo concentrati sull’adolescenza, dalle scuole medie in su, perché sono gli anni dei grandi dubbi su sé stessi". Hanno trovato sul cammino alleati e volontari (che servono sempre) e hanno superato pure il periodo del Covid, creando con le scuole un “diario collettivo“ e 68 libretti diversi - da oltre tremila pagine - scritti dai ragazzi. Grazie al Ccl – Consorzio Cooperative Lavoratori ora hanno una casa, in via Argelati 37, da dove partono le imprese. L’ultima a cavallo tra scrittura e comicità. "Un’operazione interessante per snidare fragilità e momenti di imbarazzo – ribadisce Brugnatelli –, per raccontarsi e sentirsi ascoltati". Il 17 maggio alle 16.30 arriveranno per la prima volta sul palco, grazie alla collaborazione con il Teatro Parenti. "Un’occasione unica per i ragazzi, che non dimenticheranno".