
Due parole che sembrano arrivare, diritte, dal serbatoio immenso della cultura contadina. E, nel bel mezzo, un "and" che non è snobismo anglofilo ma un rafforzativo della nota congiunzione, un collante e un modo per dire "conta il prima e il dopo". In via Pastrengo 18 è diventato l’identificativo di "Capre and Cavoli", noto gioco di logica per esprimere il concetto "cerchiamo di tenere conto di tutto e tutti" ed evidenziare la carica simbolica di questo locale che non ha nulla di convenzionale. Non la location in posizione rialzata rispetto al livello strada. Non la proprietaria e chef, Barbara Clementina Ferrario, le radici suo lago Maggiore (la splendida Cittiglio) e un rapporto sentimentale con Milano. E nemmeno l’estetica del ristorante, fino a ieri affidata al modello "giardino in città", oggi – Covid oblige – a quello di un curioso villaggio.
Strano? Di sicuro: non è frequente prenotare una cena e accomodarsi in una delle 14 casette da 2, 4 o 6 posti a sedere (firmate con Pietro Algranti) che incorniciano il grande salone, un trionfo di legno, porte e finestre usate per marcare la funzione protettiva (i 70 coperti di un tempo sono diventati 35) ma anche per produrre l’idea di una comunità abitativa. Ovvio, la cucina conta, eccome. Anche perché Barbara e i suoi ragazzi firmano pietanze vegane, vegetariane e a base di pesce che giocano sulle apparenze e sulle allusioni. A cominciare dalla polenta croccante con paté vegetale alle noci e dalla curiosa "carbonara vegetariana" (spaghetti mantecati in falso uovo con verdure di stagione e Parmigiano 24 mesi) per proseguire con l’iconica "Scrostata" (frolla al parmigiano, mousse di crescenza, mostarda di frutta in crema e sale Maldon) e il Polpo grigliato con caponatina, patate al limone e salsa al peperone rosso. Sullo sfondo, il retro pensiero di questo locale davvero originale (tel. 02.87066093), anche senza l’edonismo piacione di certi ristoranti trendy del quartiere Isola: in un’epoca di paure collettive e imperativi categorici, la leggerezza è un bene rifugio. Appunto, una casetta. Paolo Galliani