SIMONA BALLATORE
Cronaca

Nella stanza del Memoriale e in tivù. La Shoah in un cartone animato. Voce a chi non si girò dall’altra parte

In un cortometraggio la storia di Irena, “la Schindler di Varsavia”, che salvò quasi tremila bambini ebrei. Con le parole dell’influencer della letteratura Edoardo Prati e la colonna sonora di Paolo Jannacci.

Uno dei frame del cortometraggio d’animazione “Un nome che non è il mio“, diretto da Dario Piana, tra attori veri e acquarelli

Uno dei frame del cortometraggio d’animazione “Un nome che non è il mio“, diretto da Dario Piana, tra attori veri e acquarelli

"Se facessimo un minuto di silenzio per ogni vittima della Shoah, dovremmo restare in silenzio 11 anni e mezzo": si apre così Un nome che non è il mio, il cortometraggio diretto da Dario Piana e liberamente tratto dal romanzo di Nicola Brunialti, che domani - per tutta la giornata - verrà proiettato al Memoriale della Shoah, all’interno di una delle stanze della testimonianza, dalle 9.30 alle 19.

Si viaggia nel tempo, tra presente e passato, dalla Varsavia del 1939 ai giorni d’oggi, per ripercorrere la storia e trasmettere il valore della memoria alle nuove generazioni, riscoprendo anche la figura di Irena Sendler, “la Schindler di Varsavia” che portò fuori dal ghetto e salvò quasi tremila bambini ebrei: era un’infermiera e assistente sociale, non si voltò dall’altra parte, organizzò una rete clandestina di aiuto. "Per fortuna anche di fronte a quell’abisso di dolore e cattiveria, ci furono persone che non si arresero", spiega la voce narrante.

A guidare il pubblico nella storia è Edoardo Prati, classe 2004, lo studente che - sui social (603mila follower solo su Instagram) e a teatro - traduce la vita attraverso la sua passione: i grandi classici della letteratura. A firmare la colonna sonora è Paolo Jannacci.

Nel corto d’animazione, che dura 13 minuti, attori veri - tra cui Samuel Ventura, Debora Palmieri, Marco Arzani e Gian Carlo Dettori - si muovono in un ambiente pittorico, con le illustrazioni di Michele Tranquillini che ha trattato in acquerello persino loro. "Ho scelto di trattare l’animazione in modo più “artistico” per spaziare in una dimensione più poetica e innovativa, tramite una tecnica leggera come quella dell’acquerello, libera da vincoli", ha spiegato il regista Dario Piana.

“Un nome che non è il mio” è prodotto da Brand-Cross in collaborazione con Rai Kids e Rai Com, liberamente tratto dall’omonimo libro di Nicola Brunialti (che ne firma anche la sceneggiatura), e sarà in onda in prima assoluta domani alle 19.35 su Rai Gulp e disponibile su RaiPlay.

Sempre al Memoriale della Shoah, domani saranno visitabili le mostre “Invitami notte a immaginare le stelle”, realizzata in collaborazione con il Pac, e “L’Università di Milano e le leggi antiebraiche” con circolari ministeriali, elenchi e comunicazioni rettorali del 1938 ma anche la ricostruzione delle vicende umane e scientifiche di Mario Falco, Giuliana Fiorentino e Carlo Foà.

Le iniziative proseguiranno il 29 gennaio alle 18.30 con Nannerel Fiano che presenterà il libro “Le radici del male”.

Si.Ba.