
Nell’università degli alberghieri "Milano diventi come Parigi: capitale del post-diploma"
"Milano ha tutte le carte in regola per diventare come Parigi, dove i corsi post-diploma fanno ormai tradizionalmente parte dell’offerta formativa di un istituto alberghiero". Lancia la sfida Rossana Di Gennaro, preside del Carlo Porta. Qui, dieci mesi fa, sono nati i primi due percorsi istituti tecnici superiori (Its): “Food & beverage management“ e “Agrifood and marketing management in sport events“. Una sorta di università alberghiera, creata in rete con Fondazione Minoprio, con una verticalizzazione dell’offerta formativa dopo la maturità, per formare manager nei settori del turismo e dell’ospitalità. I pionieri di “Food & beverage management“ quest’anno sono 20, per il prossimo anno si punta al raddoppio. Il percorso dura due anni: duemila ore di formazioni, metà in aula, metà in stage.
"I primi studenti hanno risposto con grande entusiasmo - racconta la preside -. Si studia, a lezione si ascoltano testimonial di eccezione, si fa pratica nelle aziende più prestigiose, si possono svolgere stage in Italia e all’estero". Ci si specializza e si ottiene - contemporaneamente - la certificazione internazionale anche di sommellerie e bartending, a costi molto più contenuti, oltre che le certificazioni linguistiche. Il percorso Its è cofinanziato dall’Unione Europea, che cerca di rilanciare gli Its anche in Italia. In cattedra, tra gli altri, Paolo Porfidio, miglior Sommellier di Italia e cavaliere dello champagne, Giuseppe Vaccarini, presidente Aspi ed eccellenza mondiale nelle sommellerie. "È il primo corso post-diploma in città per i nostri ragazzi – continua la dirigente –. Le aziende che hanno dato disponibilità per gli stage sono pronte ad assumerli, li aspettano già. Milano può fare scuola".
Si.Ba.