
Nico Ralli e Davide Mengoni
Un viaggio di quelli da ricordare quando si è adulti, un viaggio per conoscere se stessi e prepararsi alle prove della vita. Sembrerebbero un po’ troppe le aspettative caricate da due ventenni, Nico Ralli e Davide Mengoni, intorno a un unico viaggio se non si trattasse di un viaggio davvero speciale. Un percorso di oltre mille chilometri a piedi, da Santa Maria di Leuca a Milano. Il viaggio, spiegano i due amici, marchigiano il primo e toscano il secondo, entrambi iscritti alla facoltà di scienze motorie è suddiviso in “tappe che non riusciamo sempre a rispettare per le interruzioni della strada oppure per il maltempo”.
Le regole del viaggio
L’avventura di Nico e Davide prevede delle regole fondamentali: un budget giornaliero, non prendere mezzi pubblici e non alloggiare in hotel o b&b. Se non avessero stabilito queste regole, raccontano alla Pro Loco Canosa che li ha accolti in una delle loro tappe, il cammino si sarebbe trasformato in una vacanza. E invece Nico e Davide hanno scelto di affrontare questa esperienza per mettere alla prova la loro personalità e per scoprire i propri limiti.

L’idea
“Ci siamo conosciuti a Perugia dove entrambi studiamo”, racconta Davide mentre lasciano Canosa di Puglia, nel nord Barese, diretti a Orta Nova in provincia di Foggia. Abbiamo deciso di fare questa esperienza non solo per ricordarla quando saremo adulti ma anche per conoscere meglio noi stessi, per essere pronti ad affrontare gli imprevisti che la vita ci presenterà”, aggiunge Nico che definisce “introspettivo" il lungo cammino iniziato lo scorso 3 settembre. "Abbiamo dovuto rallentare perché ho avuto una infiammazione a un tendine”, sottolinea Davide.

Negli zaini pochi soldi e tanto entusiasmo
Negli zaini, assieme al loro entusiasmo giovanile, hanno sistemato poche cose, tra cui una tenda, un sacco a pelo e un materassino. “All'inizio dormivamo in strada poi tutto è cambiato: in ogni paese abbiamo conosciuto persone che ci sono state di aiuto, che ci hanno offerto un pasto o un tetto sulla testa - continua Nico - e che ci hanno fatto da guida dandoci i riferimenti di qualcuno che avremmo incontrato nella tappa successiva. Questa disponibilità ci ha colpito molto soprattutto perché con noi abbiamo pochi spiccioli”. I familiari sono preoccupati, ma loro cercano di “tenerli aggiornati il più possibile per rasserenarli”.

Il passaparola
Così di paese in paese, di Pro loco in Pro loco, di parrocchia in parrocchia i due viaggiatori stanno scoprendo "territori e paesaggi per noi sconosciuti fino a qualche settimana fa che sono meravigliosi”, dicono all'unisono. Tra i tanti che hanno aperto le porte ai due giovani intraprendenti, anche la Pro Loco Canosa, che sui social ha raccontato la singolare esperienza. “Abbiamo accolto i due ragazzi per conoscere la loro storia e per aiutarli. Don Carmine Catalano, parroco della Chiesa San Francesco e Biagio, contattato dal nostro presidente Elia ha messo a loro disposizione una stanza per ristorarsi e riposare. Le operatrici Danila e Michela hanno accompagnato i due ragazzi in Chiesa e hanno dato preziosi consigli e materiale per continuare il loro viaggio”. Il passaparola sul viaggio a piedi corre anche sui social. "C'è chi ci ha contattato per darci una mano o una informazione”, dichiarano.