Niente stipendio prima delle feste, in tre salgono sul tetto di un edificio in ristrutturazione e minacciano di lanciarsi nel vuoto. Il presidio ad alta quota, messo in atto ieri mattina da tre operai in un cantiere edile a Cormano, si è interrotto dopo un’ora di trambusto e tensione e una fase di negoziato con le forze dell’ordine sul posto e con i referenti della committenza.
Sono stati i carabinieri di Cormano e della Tenenza di Paderno Dugnano a intervenire di corsa ieri mattina in un cantiere di via Buozzi, dove sono in corso lavori per la ristrutturazione di un edificio a uso uffici e residenziale. Quando i militari sono giunti sul posto i tre, tutti addetti di un’impresa edile al lavoro in cantiere, avevano già raggiunto la sommità dell’edificio circondato da ponteggi, gru e mezzi d’opera. Al centro dell’azione di protesta, a quanto si è ricostruito, il mancato pagamento dell’ultimo stipendio. Mentre i militari gestivano i negoziati con i manifestanti la Polizia locale si occupava di viabilità e sicurezza: per tutta la durata dell’intervento le vie attorno sono state chiuse al traffico, ripristinato dopo che i tre uomini, ottenute garanzie sull’imminente pagamento del dovuto, hanno riguadagnato terra.
Non è il primo episodio del genere di queste ultime settimane. L’ultimo in ordine di tempo si è verificato a Milano poco più di una settimana fa. Ma presidi “sulla gru“ o comunque in altezza sono stati già messi in atto nell’ultimo anno nella stessa Cormano, a Basiglio, a Vaprio e in varie altre zona dell’hinterland. All’origine, nella maggior parte dei casi, i mancati o ritardati pagamenti di salario.
M.A.