
MILANO
"In questo momento storico alla Procura di
Milano è fondamentale privilegiare l’esigenza di dare discontinuità". Lo ha detto il togato indipendente Nino Di
Matteo motivando il suo voto per Marcello
Viola ieri in plenum al Consiglio superiore della magistratura. "Ci siamo trovati ad occuparci di varie questioni sorte all’interno della procura di Milano, testimoniate anche da articoli di giornali che hanno raccontato l’accaduto: dalle reazione dopo le assoluzione degli imputati del processo Eni, alle chat interne all’Ufficio che poi sono uscite anche all’esterno, dai documenti di solidarietà a un magistrato, alle accuse ad altri. Tutti episodi sintomatici di una spaccatura interna alla Procura", ha affermato.
Per questo motivo il Csm ha preferito, dopo 52 anni, spezzare la tradizione meneghina del “figlio“ della Procura che sale fino al vertice di palazzo di Giustizia.