Caos nella “Consulta impegno civile“ di Novate. Casa del Popolo esce dalla Consulta e Rifondazione chiede dei provvedimenti. Il motivo è la presenza in Consulta di una persona di Casapound. "Non possiamo riconoscere il ruolo di interlocutori ai fascisti: questa in sintesi la ragione per cui, come associazione Casa del Popolo, abbiamo deciso di uscire dalla Consulta impegno civile. Un organismo colpevolmente poco regolamentato, non certo da oggi, di cui viene fatto un uso strumentale da parte dell’Amministrazione, come si evince dalle iniziative sulle Foibe, promosse con il logo della Consulta impegno civile, pur non essendo mai state discusse in quella sede. E poi non dovrebbe essere legittimata la presenza nella Consulta della portavoce di Casapound Milano", spiegano dalla Casa del Popolo. L’associazione continua a spiegare di legittimare i valori antifascisti: "Sarebbe assurdo pensare come celebrare la festa di Liberazione con le persone da cui ci siamo liberati 80 anni fa?", concludono da Casa del Popolo.
Ad intervenire è anche Rifondazione. "Concordiamo pienamente con la denuncia della presenza nella Consulta, di un personaggio che è stato condannato per violenza politica oltre che membro di Casapound, associazione di cui con firme abbiamo chiesto la messa al bando, e pertanto il suo ruolo a far parte di una Consulta che dovrebbe esaltare, con iniziative pubbliche, i valori civili-sociali-politici della nostra Costituzione costruita con la lotta antifascista. Non concordiamo con la non partecipazione alla Consulta, in quanto occorre portare con forza le idee dell’antifascismo per isolare chi vuol cancellare la stessa Costituzione", spiegano da Rifondazione. Il partito chiede infine l’approvazione di un regolamento consigliare per la Consulta e che la Giunta rispetti i processi decisionali dei componenti della Consulta e la messa al bando, fuori dalla Consulta stessa, del personaggio condannato per violenza politica. "La Giunta o dimostra con chiarezza la sua volontà sul rispetto dei valori della Costituzione, ooppure deve dichiarare la sua condivisione di atti anticostituzionali di stampo fascista", concludono da Rifondazione.
Davide Falco