ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Pero, no al nuovo polo scolastico: "Troppo costoso e inutile. Spreco di soldi pubblici"

Il sindaco Abbate spiega in Consiglio comunale perché la sua Giunta ha rinunciato ai fondi già erogati dalla Regione e come intende intervenire

Un progetto «incoerente e irragionevole». Oltre che «uno spreco di denaro pubblico». Il neoeletto sindaco di Pero, Antonino Abbate ha spiegato pubblicamente perché la sua Giunta di centrodestra ha rinunciato al progetto

Un progetto «incoerente e irragionevole». Oltre che «uno spreco di denaro pubblico». Il neoeletto sindaco di Pero, Antonino Abbate ha spiegato pubblicamente perché la sua Giunta di centrodestra ha rinunciato al progetto

Pero (Milano) – Un progetto "incoerente e irragionevole". Oltre che "uno spreco di denaro pubblico". Il neo eletto sindaco di Pero, Antonino Abbate ha spiegato pubblicamente, perché la sua Giunta di centrodestra ha rinunciato al progetto del nuovo polo scolastico da quasi 19 milioni di euro. E perché ha rinunciato alla quota di finanziamento di 2,2 milioni di euro già erogati da Regione Lombardia come anticipo su contributo totale di 11 milioni di euro. Lo ha fatto in consiglio comunale. "Le scelte urbanistiche, edilizie e ambientali della nuova Amministrazione sono sempre state chiare e basate sul principio della responsabilità ambientale: non demolire edifici pubblici in buone condizioni, ma riqualificare-rigenerare l’esistente evitando spreco di fondi pubblici - dichiara il sindaco -. Non intendiamo realizzare un unico polo scolastico perché, tra le altre cose, con la chiusura della scuola primaria pregiudica le funzioni socio-educative e culturali delle frazioni di Cerchiate e Cerchiarello".

Il progetto approvato dalla precedente Giunta di centrosinistra prevedeva la realizzazione di un unico grande complesso scolastico in via Giovanni XXIII, per accorpare le due scuole primarie, la Marconi e quella situata nella frazione di Cerchiate, con il conseguente trasferimento dell’attuale scuola media nella primaria Marconi e successiva demolizione. Nonostante le proteste di genitori, docenti e cittadini, la precedente Amministrazione non aveva fatto dietrofront. Ci ha pensato ora quella nuova. Progetto e costi alla mano ha dimostrato che si tratta di un "un’opera inutile e costosa, le due scuole che avrebbero dovuto essere demolite risultano in buone condizioni, mentre hanno solo bisogno di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, perché trascurate per anni. Inoltre contro questa nuova opera pubblica si erano pronunciati gli organi scolastici comitati spontanei di cittadini. Infine anche il periodo di transizione, caratterizzato dalla necessità di utilizzare strutture private dove mettere temporaneamente gli studenti, avrebbe generato, oltre a spese aggiuntive di trasporto, disagi agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico. Noi non smantelliamo le scuole, ma le sistemiamo, garantendo spazi per la didattica nuovi e all’avanguardia, comunque, faremo interventi di manutenzione straordinaria laddove sarà necessario".