Milano, 14 dicembre 2017 - Ho fatto della «radice quadrata della vita» la sua formula, convinta che la matematica dia una possibilità in più per realizzarsi, e sperimenta continuamente metodi alternativi in classe. Lorella Carimali, professoressa del Vittorio Veneto, è l’unica italiana candidata al Global Teacher Prize 2018 della Varkey Foundation: il premio Nobel per gli insegnanti, con in palio un milione di dollari. L’annuncio è arrivato all’una di notte. Nella lista dei 50 finalisti c’è anche lei, che lo scorso anno era finita nella top ten dei prof più bravi d’Italia.
Il suo metodo ha conquistato la giuria alle prese con 40mila nomine provenienti da 173 Paesi. Per allenare la mente usa giochi di squadra, teatro, ha creato il Tg della Fisica. La sua «arte» sta diventando anche un romanzo, «La radice quadrata della vita», appunto. Che parte dalla casa di ringhiera in cui è cresciuta e dall’amore per la matematica. «Le studentesse e gli studenti hanno dentro mondi da sviluppare che spetta a me, come insegnante, far crescere – il suo manifesto -. Sono fiori che ogni giorno vanno innaffiati perché sboccino e profumino». Per questo 30 anni fa ha deciso di invesire nella scuola, abbandonando una carriera già lanciata nell’informatica. Sempre in prima linea anche per abbattere i tabù di genere, per avvicinare le ragazze alle materie Stem, ora aspetta il verdetto. E lo attendono i suoi studenti: «Fin dal primo giorno di scuola ha creduto nelle nostre potenzialità e nei nostri sogni, ci ha stimolati a dare il massimo», ricordano, facendo il tifo.