"Noi efficienti. Bertolaso ci ha offeso"

Il personale medico degli ospedali privati accreditati in Lombardia risponde alle accuse di Bertolaso sull'efficienza, difendendo la pratica di valutazione approfondita dei pazienti per evitare ricoveri e garantire un'assistenza di qualità.

"Noi efficienti. Bertolaso ci ha offeso"

Il personale medico degli ospedali privati accreditati in Lombardia risponde alle accuse di Bertolaso sull'efficienza, difendendo la pratica di valutazione approfondita dei pazienti per evitare ricoveri e garantire un'assistenza di qualità.

"Le parole di Guido Bertolaso che accusa il personale sanitario degli ospedali privati accreditati di non fare la loro parte, ci offendono sia in quanto medici sia perché contrarie alla verità". Così, in una nota, il personale medico dei pronto soccorso degli ospedali privati accreditati lombardi, risponde alle dichiarazioni di Bertolaso relative all’analisi dell’Ats Milano sulle percentuali di ricoveri da emergenza effettuati dalle strutture pubbliche e da quelle convenzionate. Percentuale che per quanto riguarda il privato è risultata essere quasi la metà del pubblico.

"L’analisi sui ricoveri dei pazienti provenienti dai pronto soccorso delle strutture pubbliche e di quelle accreditate, presentato da Ats Milano, - continuano gli operatori privati - si è prestata a una facile strumentalizzazione. Non ricoverare pazienti dal pronto soccorso non è indice di inefficienza e cattiva gestione, com’è stato lasciato intendere, ma al contrario è sinonimo di appropriatezza e attenzione alle necessità delle persone che si rivolgono ai nostri ospedali".

"Il numero dei ricoveri che vengono effettuati da Pronto Soccorso verso i reparti - interviene Federico Furlan, primario del Pronto soccorso dell’Irccs ospedale San Raffaele - non è indicativo della qualità dell’assistenza che assicuriamo ai pazienti che ogni giorno si rivolgono al nostro ospedale. La diminuzione dei ricoveri da Pronto soccorso non significa quindi non rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini, ma presuppone un’attività di valutazione approfondita di ogni singolo paziente, che ci consente, in molti casi, di attivare percorsi assistenziali alternativi, evitando così di occupare posti letto ospedalieri e riducendo le liste di attesa".