Code e cantieri. Un binomio che rappresenta un tormentone quotidiano per i forzati della Paullese, costretti a convivere con ingorghi e rallentamenti, specie nelle ore di punta. Cresce l’esasperazione di chi vive e lavora lungo l’ex statale 415, ribattezzata la “Salerno-Reggio Calabria della Lombardia“ per i cantieri-lumaca e i disagi giornalieri subìti dai pendolari.
La frustrazione è comprensibile, se consideriamo che i primi interventi per il restyling del tracciato, nei 37 chilometri che collegano Milano a Crema, risalgono agli anni Novanta e a oggi la riqualificazione dell’arteria non è stata ancora completata del tutto. Dal dicembre 2020 sono in corso i lavori per il raddoppio delle corsie tra Settala e Paullo; poi si dovrà procedere all’eliminazione dei semafori all’altezza di San Donato, nonché al potenziamento del tratto fra Zelo Buon Persico e Spino d’Adda. Come dire, di lavoro da fare ce n’è ancora, e non poco.
A raccontare la via crucis di chi affronta ogni giorno le insidie del traffico è un pendolare di Paullo, Jader Folli, impiegato in una società di servizi bancari di Milano, in via Washington. "Per essere sul posto di lavoro alle 9 esco di casa alle 7.20. Premetto che mi muovo in auto perché coi mezzi pubblici perderei anche più tempo – spiega –. Potrei immettermi in Paullese all’altezza di Conterico, ma si tratta di un punto tra i più congestionati per i flussi in arrivo dal Cremasco; inoltre, poco più avanti dovrei fare i conti coi rallentamenti del famigerato chilometro 10, perciò preferisco percorrere la vecchia Paullese e imboccare l’ex statale 415 dopo aver costeggiato il centro commerciale Paullese Center".
"Procede tutto abbastanza bene fino al sottopasso di Peschiera – continua –: da qui iniziano le code causate dai due semafori di San Donato. E così, per coprire un tratto di 12 chilometri, da Paullo a San Donato, impiego mediamente 45-50 minuti. Poi imbocco la tangenziale, quindi m’immetto in città. Nel complesso, spendo un’ora e 40 minuti per percorrere 26 chilometri. Tempo sottratto alla qualità della vita, e alla mia famiglia. E la sera dopo le 18 è lo stesso, in senso opposto".
Jader Folli è promotore di una raccolta di firme per chiedere al sindaco della Città metropolitana di Milano, Giuseppe Sala, di venire sul territorio a parlare di Paullese; 700 le adesioni ottenute. Ha anche organizzato un recente incontro on-line tra i pendolari: "L’idea di creare un tavolo dei sindaci è stata bocciata? Organizziamo allora il tavolo dei cittadini: io ci sto lavorando. Basta con le promesse, è arrivato il momento di farsi sentire e manifestare tutto il nostro disagio".
Al tema della Paullese sono state dedicate una recente assemblea pubblica a Paullo e un’audizione in Regione Lombardia.
Secondo l’ultimo cronoprogramma ufficializzato dalla Città metropolitana di Milano, l’ente che sovrintende i lavori in carico alla Gimaco Costruzioni, le rampe del ponte di Paullo saranno transitabili a gennaio 2025, mentre tra un anno verrà ultimato il potenziamento della carreggiata al chilometro 10. Sempre che dal Governo arrivino i fondi mancanti, ossia un milione e 800mila euro necessari a coprire gli extra-costi del cantiere legati ai rincari delle materie prime.
Si procederà dunque alla desemaforizzazione del tratto di San Donato, con la creazione di due rotatorie all’intersezione con via Gela e una passerella ciclo-pedonale in corrispondenza di via Moro. Soluzioni, queste, che sembrano aver incontrato il favore del Comune di San Donato, con la garanzia che si cercherà di preservare il più possibile la Levadina, oasi naturalistica del Wwf situata a poca distanza dalla Paullese. Ancora. Entro il 2030 verrà eseguito il raddoppio delle corsie nel tratto lodigiano, all’altezza di Zelo Buon Persico.
Il tema resta dunque di stretta attualità, mentre dall’amministrazione di Paullo si è alzato l’invito, a Regione Lombardia, ad anticipare per conto del Governo gli 1,8 milioni di euro che servono al completamento dei lavori sul tratto milanese. Una proposta che è stata condivisa da alcuni consiglieri regionali di minoranza. Anche i sindaci del territorio restano in attesa di sviluppi, si spera in positivo.