REDAZIONE MILANO

"Noi siamo pronti, no a tattiche dilatorie"

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime prontezza nell'affrontare la questione dell'autonomia, invitando il Governo a valorizzare le regioni responsabili. Risposte contrastanti da parte di Forza Italia e M5s evidenziano divergenze sull'attuazione della riforma.

Il governatore Attilio Fontana

Il governatore Attilio Fontana

Sulla partita dell’autonomia la Lombardia è pronta, assicura il presidente della Regione Attilio Fontana, che lancia un messaggio indirizzato a Roma e agli alleati della Lega. "Non è il momento di buttare la palla in tribuna ancora una volta – sottolinea –. Le tattiche dilatorie che frenano il Paese lasciamole a un centrosinistra in difficoltà e sempre più incoerente con la propria storia recente sul tema dell’autonomia differenziata. Il Governo ha l’occasione per valorizzare il lavoro di quelle regioni che sanno assumersi la responsabilità della propria azione amministrativa e legislativa. Mi viene da dire, finalmente".

Una replica alle dichiarazioni del vicepremier Antonio Tajani sull’attuazione dell’autonomia. "Noi di Forza Italia – ha spiegato Tajani – abbiamo detto che prima si fanno i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, in tutte le regioni, poi si fa l’autonomia". Una frenata degli alleati della Lega? Per Tajani, che ha negato di volere un referendum abrogativo, è piuttosta la necessità di "vigilare" sull’applicazione del provvedimento che ha già ottenuto il via libera. "La Costituzione parla chiaro – precisa Attilio Fontana –. La legge sulle procedure attuative, rispettosa delle prerogative del Parlamento, è attiva dopo la firma del presidente Mattarella. Regione Lombardia – prosegue – ha preparato con serietà tutti i dossier a partire dalle materie non Lep ed è quindi pronta al negoziato con il governo. Un confronto che ci aspettiamo leale e senza pregiudizi nel rispetto dei principi di collaborazione fra le istituzioni". Posizioni sostenute anche in altre regioni a guida centrodestra, mentre per la governatrice della Sardegna Alessandra Todde (M5s), che ha presentato un ricorso contro la riforma, "l’autonomia ci fa perdere potere anche dal punto di vista della competitività internazionale".