ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Nubifragio a Milano, il gestore del pub in via Borsieri: “Ho perso il conto delle esondazioni”

Francesco Rancati vorrebbe trovare una compagnia assicurativa ma non la trova. Così, ha trovato una soluzione creativa alla minaccia del fango

Noi, sott’acqua e senza assicurazioni. Il gestore del pub in via Borsieri: "Ho perso il conto delle esondazioni"

Vorrebbe trovare una compagnia assicurativa che lo copra dal rischio esondazione ma non ci riesce. "Tanti anni fa ce l’avevamo. Ma da 15 anni non riesco a ottenere una polizza che comprenda i danni procurati dagli allagamenti del Seveso e dall’eccesso di pioggia. Il problema non riguarda solo il sottoscritto ma tutte le altre attività che hanno sede in zona Niguarda e Isola che conosco" afferma Francesco Rancati, 58 anni, socio del Pub24 di via Borsieri, locale storico preso in gestione da 25 anni che conta sei collaboratori. Un angolo di Irlanda, con le pareti lignee, all’Isola, quartiere che Rancati conosce benissimo essendoci nato: "Di esondazioni ne ho viste così tante che ho perso il conto... ".

L’esperienza del "disastro" però in qualche maniera lo ho spronato a trovare una soluzione creativa alla minaccia del fango. Il pub, non per miracolo, è fra i pochi che non ha registrato alcun danno dopo il nubifragio del 31 ottobre: "Circa 5 anni fa, all’ennesima esondazione, ho subìto un danno da 7mila euro che nessuno mi ha mai rimborsato: il fango aveva intaccato fatture, fusti di birra, bottiglie, cibo in cantina. Tutto da buttare. Ho detto basta. Ho chiesto ai tecnici di creare un “sistema ridondante“, come avviene coi server. Per cui ho fatto installare un doppio contatore elettrico e una doppia pompa per aspirare l’acqua supplementare, in modo tale che in caso di malfunzionamento dell’uno entri in funzione il suo "doppio" e sia sempre possibile svuotare l’ambiente della cantina in poco tempo. Ho speso circa mille euro ma ne è valsa la pena".

Ad altri, però, non è andata così bene. Sono oltre 11 milioni di euro di danni causati dal maltempo di martedì alle imprese commerciali, secondo una prima stima comunicata da Confcommercio di Milano. "La media dei danni è di 8mila euro con punte di oltre i 15mila euro – ha spiegato il segretario generale della Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Marco Barbieri –. Dai primi riscontri dalle zone più interessate su circa 2mila attività commerciali nei quartieri di Isola e Fulvio Testi il 70% ha subito danni ad arredi, dehor, cantine, magazzini e merci". Sui risarcimenti, però, il sindaco Beppe Sala l’altro giorno ha messo le mani avanti: "Noi certo non possiamo garantire nessun tipo di ristoro".

"Le parole del sindaco non mi stupiscono – ragiona Rancati –. Non possiamo neppure pensare però che siano le compagnie assicurative a farsi carico dei risarcimenti ogni volta che ci sono allagamenti. In primis i premi assicurativi salirebbero a cifre folli che nessuno potrebbe sborsare e d’altra parte, di fronte a eventi metereologici avversi sempre più frequenti, i costi per la liquidazione sarebbero insostenibili per le compagnie assicurative che alla lunga finirebbero per portare i libri in tribunale". La soluzione? Una sola, sempre la stessa. "Procedere spediti a costruire le vasche di laminazione. Purtroppo però in tutti questi anni l’unica cosa che i politici di Comune e Regione hanno saputo fare è giocare al rimpallo delle responsabilità. E il problema è ancora lì e ogni volta non ci rimane che contare i danni".