
Scuola (immagine di repertorio)
di Roberta Rampini
Mancato rifornimento di gasolio, serbatoio che alimenta la caldaia a secco e aule al freddo all’Ipsia Pucher di Rho. "È la quinta volta dall’inizio dell’autunno che l’impianto di riscaldamento non funziona. Gli studenti hanno protestato: hanno ragione e io sono dalla loro parte", dichiara il dirigente scolastico Emanuele Contu che ha informato immediatamente Città Metropolitana di Milano e sospeso le lezioni.
È successo ieri mattina nella scuola professionale di via Bersaglio frequentata da quasi 500 studenti. Il mancato funzionamento della caldaia ha costretto il preside ad interrompere la didattica e dopo aver avvisato le famiglie degli studenti e chiesto attraverso il registro elettronico il permesso per l’uscita anticipata, gli studenti sono tornati a casa non senza malumori e proteste, "sono stanchi di dover svolgere l’attività didattica in ambienti non riscaldati e hanno contestato in maniera composta e responsabile l’assenza di interventi risolutivi da parte di Città Metropolitana", racconta il preside che in passato ha preso più volte posizione in difesa della "sua scuola" e organizzato iniziative con studenti, genitori e docenti volenterosi per tinteggiare e riqualificazione gli spazi. "Io sono per una scuola seria e rigorosa: questo significa che, prima di richiedere impegno e fatica ai nostri studenti, noi adulti dobbiamo essere tre volte tanto esigenti con noi stessi - spiega in un post su Facebook -. Le scuole non possono essere luoghi fatiscenti, in cui talvolta diventa complicato assicurare i servizi essenziali: devono essere belle, curate, pulite, attrezzate, funzionali". Città Metropolitana si è scusata spiegando che il problema è dovuto ad un "ingiustificato ritardo sulla consegna del gasolio il cui scarico era stato concordato per le prime ore del mattino".
Ciò non è avvenuto, caldaia e termosifoni sono rimasti spenti, "il Puecher-Olivetti viene spesso descritto come una scuola difficile. Io so invece che la nostra è una comunità forte, popolata da persone fuori dal comune che non si rassegnano ad essere considerati di periferia o di serie B e che reclamano il rispetto e l’attenzione dovuti alla loro scuola come ad ogni altra scuola".
Infine Contu si è assunto anche un impegno, prima a voce con gli studenti e poi nero su bianco con le famiglie nella lettera inviata, "continuerò a vigilare a tutela dei miei studenti e del personale responsabile, alle promesse (di Città Metropolitana, ndr) devono seguire i fatti".