CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Non piove da settimane L’Olona diventa una fogna

La mancanza di acqua piovana e la concentrazione oltre i limiti d’inquinanti crea una miscela letale che mette a dura prova quel che resta della fauna ittica

di Christian Sormani

Un’altezza media di meno di 40 cm e l’Olona diventa un torrente zeppo di sostanze inquinanti. Non c’è limite al peggio in questo 2022 che anche dal punto di vista ambientale non è certo iniziato nel migliore dei modi per il nord ovest italiano con oltre 100 giorni senza precipitazioni ed un livello preoccupante per laghi e fiumi. Una siccità mai accaduta in passato che sta danneggiando anche il fragile ecosistema dei fiumi di zona, in particolare dell’Olona che sta mostrando in questi giorni il suo lato peggiore nella zona dei Mulini a San Vittore Olona. La densa schiume bianca di queste ore è addirittura aumentata rispetto allo scorso fine settimana, quando alcuni cittadini hanno notato davanti al Mulino Meraviglia, nei pressi del salto su via Valloggia, una densa coltre di schiuma dovuta alla presenza di tensioattivi. Sostanze inquinanti che arrivano dalle fabbriche del varesotto e che a causa del livello molto basso del fiume, stanno causando una concentrazione pericolosa di inquinanti. I tensioattivi sono i principali ingredienti dei detersivi. Sono composti organici costituiti da una parte idrofila che si lega all’acqua e una parte idrofoba che tende a legarsi alla fase grassa dello sporco e a solubilizzarlo. Per la maggior parte delle formulazioni dei detersivi sono utilizzati tensioattivi sintetici, composti organici di sintesi, quindi non presenti in natura e spesso derivano dalla reazione chimica di saponificazione, che si ottiene facendo reagire un grasso vegetale o animale con la soda. La presenza nelle acque dell’Olona è ormai fissa da decenni anche perchè derivante dal mancato funzionamento dei depuratori che queste sostanze dovrebbero trattenerle alla fonte.

Nei prossimi giorni non si prevedono cambiamenti di sorta dal punto di vista del meteo. Secondo il centro geofisico prealpino di Varese un promontorio anticiclonico determina condizioni di stabilità e porta aria mite sulle le Alpi. Nei prossimi giorni una depressione in spostamento dal Marocco al Mediterraneo occidentale influenzerà il tempo con afflusso di correnti orientali che determineranno nuvolosità spesso estesa, ma con scarsa probabilità di precipitazioni. Il problema quindi della siccità potrebbe creare davvero seri danni all’agricoltura e alle risorse idriche di zona, oltre che aggravare l’inquinamento dei corsi d’acqua. Secondo il centro geofisico le piogge sono state particolarmente scarse totalizzando solo il 20% di quelle attese nel periodo con l’inverno 202021 che si posiziona così al secondo posto tra quelli più secchi dopo il 198081 (solo 7.6 mm).