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"Non semplici cascine ma potere religioso"

Esperto di storia, Gabriele Pagani, 83 anni, racconta la grandezza passata di Trenno, quartiere di Milano, e le tracce della Milano rurale ancora presenti. Una storia che va oltre le cascine e l'anima rurale, ricca di poteri religiosi e civili.

Appassionato di storia, Gabriele Pagani, 83 anni, arrivato a Milano da Senna Lodigiana quando era adolescente, non ha mai smesso di documentarsi e di cercare "la storia anche nei luoghi più nascosti". Laureato in Economia e commercio, ha lavorato come impiegato e poi ha fondato una casa editrice, Edlin. Tra i suoi libri: “Milano e i suoi borghi“. Non a caso è tra gli esperti dell’associazione Antichi borghi milanesi, presieduta da Roberto Schena, attiva per valorizzare i quartieri, soprattutto in questo anno speciale in cui si festeggia il centenario dell’annessione a Milano di 11 ex comuni.

Che cosa rappresenta Trenno?

"Trenno era innanzitutto una Pieve, organismo non più esistente, con ampi poteri religiosi e civili, quindi molto di più di una “provincia“. Per questo soffermarsi solo sulle cascine e sull’anima rurale, che è sì importante ma rappresenta solo un aspetto di questo territorio, è riduttivo. Nel mio libro io ho cercato di evidenziare la potenza di Trenno nell’antichità. I villaggi inclusi nella Pieve (che era tale fin dal 1257) erano 19 ed ebbero quasi tutti autonomia comunale e col tempo superarono per importanza Trenno. In buona parte, il territorio si identifica con l’area della Vepra, un naviglio derivato dall’Olona già in epoca romana. Di importanza notevole".

Per quale motivo?

"Perché testimonia che i milanesi realizzarono un’opera gigantesca oltre mille anni prima del Naviglio Grande. Il tutto finalizzato ad avere un proprio porto, nei pressi dell’attuale area delle colonne di San Lorenzo, che permettesse la navigabilità".

Oggi cosa resta?

"Dell’illustre passato di Trenno, pochissimo. Ma in questo quartiere ci sono dei segni che lasciano intuire la grandezza della Pieve di un tempo. In certi dettagli degli edifici e nelle stesse costruzioni che ancora si conservano. Il milanese medio, di altri quartieri, identifica il quartiere con il Parco di Trenno ma poco o nulla sa della sua storia".

Restano anche le tracce della Milano rurale, che qui è ancora viva...

"Certo. Pensiamo alle cascine e ai mulini, spesso sottovalutati nonostante siano stati fondamentali in un mondo in cui l’acqua era essenziale per lo sviluppo economico. Senza dimenticare l’irrigazione dei prati a marcita, primaria utilizzazione dei fontanili. Anche questa era Milano".

M.V.