Milano, 23 maggio 2017 - Approvato il numero chiuso alla Statale di Milano. Dopo l'interruzione di martedì scorso, il senato accademico dell'università ha preso la sua decisione per quanto riguarda le facoltà unamistiche. Una decisione che ha suscitato le proteste degli studenti, che hanno esposto uno striscione che recitava: "Non calpestate la volontà degli studenti".
Nei giorni scorsi 150 docenti della facoltà avevano indirizzato al Senato una petizione che chiedeva di rispettare la volontà democraticamente espressa dalla comunità accademica. Nelle scorse settimane si erano susseguite lezioni in piazza di protesta, culminate nel presidio di martedì scorso, conclusosi con l'ingresso in Senato degli studenti e l'immediata sospensione della seduta da parte del Rettore Gianluca Vago. "Noi siamo contrari al numero chiuso, non solo perché i test utilizzati per metterlo in atto risultano in ogni caso arbitrari - spiega Davide Quadrellaro, rappresentante nel Dipartimento di Filosofia per Link Studenti Indipendenti Statale - ma soprattutto perché il numero chiuso è figlio di una logica che considera l'università un'istituzione per pochi privilegiati e, nel caso specifico, di una svalutazione delle discipline umanistiche".
"La motivazione politica del provvedimento, così come la logica che vi sottostà, è stata chiarita dal fatto che il numero massimo di studenti imposto dal Senato è inferiore alla numerosità consentita dalla legge - continua Davide Quadrellaro - Crediamo inoltre che la battaglia di oggi non riguardi solo il numero chiuso, ma chiami in causa il generale modo di procedere dell'attuale amministrazione. La decisione di disinvestire in queste aree disciplinari va infatti di pari passo col trasferimento delle facoltà scientifiche ad Expo, manovra che, se andasse in porto, comporterebbe una grossa spesa per l'Ateneo". Studenti e docenti si riuniranno nuovamente in assemblea martedì prossimo alle 16 in università.