MILANO – Confronto accesso sulla futura moschea in via Esterle. Il rendering, svelato ieri dal Giorno, del nuovo centro di culto islamico nell’area comunale – la struttura progettata è bianca e ha quattro cupole azzurre – provoca una serie di reazioni politiche.
Posizioni distinte e distanti. Dopo il sostegno alla comunità islamica espresso lunedì in Consiglio comunale dalla vicesindaco del Partito democratico Anna Scavuzzo, scende in campo il segretario metropolitano Alessandro Capelli: “Il progetto racconta la volontà di interazione virtuosa che da sempre caratterizza la Comunità di via Padova, da tempo parte integrante della nostra città. Si tratta di un progetto importante per Milano, città europea e internazionale. Apprezzo molto la cura nei dettagli nella progettazione, l’attenzione al quartiere, il sentirsi parte della comunità a partire dalla nostra Costituzione. Dando sempre priorità al dialogo interreligioso e alla capacità di interpretare la pluralità della nostra società con rispetto reciproco”.
La Lega, invece, resta nettamente contraria alla moschea e ieri ha depositato un’interrogazione parlamentare, firmata dal deputato milanese Igor Iezzi e condivisa dal segretario cittadino Samuele Piscina, per denunciare “l’utilizzo irregolare degli spazi di via Esterle per pregare in violazione delle normative urbanistiche, utilizzo che la Scavuzzo lunedì in aula ha giustificato in modo imbarazzante”.
Quanto al rendering illustrato da Mahmoud Asfa, architetto e imam, presidente del Consiglio direttivo della Casa della Cultura Musulmana di via Padova, che ha vinto il bando comunale per realizzare la nuova moschea in via Esterle, Piscina è netto: “Il rendering dello stabile arabeggiante che il presidente Asfa ha presentato alla stampa rimane una sua suggestione incompatibile con l’urbanistica milanese. Ci auguriamo che un’eventuale richiesta di permesso a costruire che si basi sulla proposta diffusa da Asfa venga bocciata dalla commissione Paesaggio”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune Riccardo Truppo esprime “perplessità sul progetto moschea” e aggiunge: “I cittadini nulla sanno di cosa sta per succederà in via Esterle: l’unica moschea ufficiale in città porterà un impatto di fedeli non indifferente. Il Comune organizzi finalmente un’assemblea pubblica per mettere in contatto le diverse realtà, dai residenti ai gestori della moschea”.
Aperta al dialogo con la comunità islamica la posizione del consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: “Sono laico e da sempre convinto che il dialogo interreligioso debba esserci. Far finta che a Milano non ci siano 75 mila musulmani non risolve il problema. Dispiace che l’imam Asfa abbia rilasciato dichiarazioni infastidite per la legge regionale, ma essendoci va rispettata e fatta attuare. Idem quando si parla della distanza rispetto alla ferrovia. Il disastro di Pioltello dovrebbe essere d’insegnamento per la sicurezza e l’incolumità di tutti”.
Il verde Carlo Monguzzi, infine, osserva: “La preghiera è un diritto ed è giusto che a chiunque venga data la possibilità di praticarla. Non si tratta solo di offrire una città aperta e solidale ma di poter esercitare un normale diritto. Ottima notizia il fatto che la sala preghiere sia aperta a donne e uomini”.