
I primi casi sono emersi nelle ultime settimane: diversi cittadini si sono presentati al Comando della polizia locale di Zona 3, in via Ponzio, per lamentare di aver ricevuto multe per sosta vietata sulle strisce blu pur essendo residenti e quindi titolati a posteggiare l’auto gratuitamente in quegli spazi. Stando a quanto risulta al Giorno, prima dell’estate l’ambito di sosta 31 – che comprende diverse parti dei quartieri Città Studi, Argonne e Porta Vittoria – è stato ridefinito dal Comune; e di conseguenza strade che prima erano comprese nell’ambito 30 hanno cambiato numero.
È ad esempio il caso di coloro che abitano negli stabili con civici pari di viale Lombardia: "I residenti hanno diritto a un pass di sosta per parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu", si legge in una missiva ricevuta da un cittadino nell’aprile scorso. Peccato che, come verificato anche ieri mattina, la segnaletica verticale che indica la presenza di parcheggi a pagamento (ma gratuiti per i residenti) non sia stata sostituita: sui cartelli c’è ancora il numero 30 a indicare l’ambito di sosta. Di conseguenza, è capitato in più occasioni che gli ausiliari Atm delegati al controllo dei posteggi o gli agenti della polizia locale abbiano sanzionato i residenti che avevano posteggiato nel posto corretto, non trovando corrispondenza tra il talloncino posizionato sul parabrezza e il numero segnato sul cartello. Conclusione: multa da 28,70 euro. Finita? No, perché ormai succede sempre più di frequente che il verbale non venga lasciato sul tergicristallo, ma che sia sostituito da un biglietto che informa della contravvenzione comminata in vista della successiva notifica. Così l’automobilista deve pure aspettare che la multa arrivi nella cassetta postale prima di poterla contestare al comando più vicino della polizia locale.
Ovviamente, quando gli agenti si accorgono che tutta la documentazione è effettivamente in regola e che il conducente non ha commesso alcuna irregolarità, scatta l’annullamento con il procedimento dell’autotutela. Detto questo, ci sono due aspetti da considerare. Il primo riguarda i residenti sanzionati, che devono comunque prendersi la briga di contestare un verbale che sanno già essere illegittimo. Il secondo concerne le spese sostenute dal Comune, visto che la notifica a casa dei multati costa risorse. Uno dei cittadini si è anche recato in uno degli Infopoint Atm per chiedere informazioni e si è sentito rispondere che il suo ambito di zona è il 31 e non più il 30. Ora non resta che aggiornare i cartelli.
Nicola Palma