REDAZIONE MILANO

Nuovo sfregio al Binario 21 Una x sulla stella dei Simpson che ricorda l’orrore della Shoah

L’opera di aleXandro Palombo al Memoriale è stata imbrattata per la seconda volta. I murales sono lì solo da quattro mesi. "Torniamo a chiederci cosa spinga qualcuno a farlo".

Nuovo sfregio al Binario 21 Una x sulla stella dei Simpson che ricorda l’orrore della Shoah

Deve dare veramente fastidio a qualcuno - nostalgico del regime nazifascista, antisemita più o meno ammantato di pretesti religiosi o politici, o soldato semplice dell’ignoranza - l’opera murale dell’artista aleXandro Palombo, già autore di una Marge Simpson di protesta davanti al consolato iraniano, al Memoriale della Shoah. Oppure a dar fastidio è il Memoriale inaugurato dieci anni fa all’ex Binario sotterraneo 21 della Stazione Centrale dal quale migliaia di ebrei e oppositori dei fascisti sono stati caricati sui vagoni piombati e mandati a morire nei campi di sterminio tra il 1943 e il 1945, cioè solo ottant’anni fa.

I murales sono due, raffigurano l’intera famiglia Simpson - Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie - con la stella gialla appuntata sul bavero, pronta per essere deportata ad Auschwitz e con la “divisa“ a righe dei campi. Sono stati realizzati il 27 gennaio, per il Giorno della Memoria, e in quattro mesi contano già due sfregi. La prima volta a pochi giorni dal 25 Aprile, ma precisamente il 18, giornata in cui quest’anno ricorreva lo Yom HaShoah in cui si commemorano i sei milioni di ebrei uccisi dai nazifascisti: il murale post-deportazione era stato scarabocchiato con una riga nera, erano state annerite le stelle sulle divise e il volto di Marge era stato coperto da un adesivo. Stamattina è stata la volta dell’altro murale, "quello che finora era rimasto intatto", denuncia il Memoriale della Shoah in una storia sulla sua pagina Instagram che ha per sfondo una foto dell’opera di Palombo in cui si vede che sulle stelle gialle appuntate ai cappotti di Homer, di Bart e di Maggie sono state tracciate delle X nere.

Un altro gesto grossolano che manifesta il desidero di cancellare una memoria evidentemente scomoda anche per qualcuno di attualmente vivente: "Esattamente come accaduto qualche settimana fa torniamo a chiederci cosa possa spingere a decidere di prendere e imbrattare un’opera in memoria della deportazione nazifascista", osservano dal Binario 21. Che dall’inizio di quest’anno è stato visitato da oltre novantamila persone, quasi metà studenti. Gi. Bo.